tag:blogger.com,1999:blog-5578063843484928772024-03-12T21:35:45.527-07:00Il Momento LetterarioVitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-89253204023915533432013-08-26T12:16:00.000-07:002013-08-26T12:16:17.879-07:00Nessuno sa di Noi<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ed eccomi qui (finalmente!) a chiacchierare un po’ di un
libro uscito a gennaio dello scorso anno, quinto finalista del premio Strega
2013. Si tratta di:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">NESSUNO SA DI NOI</span></div>
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">di Simona Sparaco</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-2AyG_vFhEFM/UhuioopZ2UI/AAAAAAAAAKo/rb27FIRoYc8/s1600/nessuno-sa-di-noi-copertina-PNJ97I1E.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-2AyG_vFhEFM/UhuioopZ2UI/AAAAAAAAAKo/rb27FIRoYc8/s320/nessuno-sa-di-noi-copertina-PNJ97I1E.jpg" width="209" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La parte biografica, questa volta, sarà
particolarmente breve. Come ci dice il sito ufficiale Giunti, nonché la quarta
di copertina del libro, Simona Sparaco nasce a Roma, è laureata in Scienze
della Comunicazione e ha frequentato corsi di scrittura creativa e il master
della scuola Holden di Torino. Per Newton Compton ha pubblicato i romanzi “Bastardi
senza amore” e “Lovebook”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-xrCfAMIn0JE/UhujK80eAlI/AAAAAAAAAKw/5uBph3LRKoQ/s1600/Simona-Sparaco-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-xrCfAMIn0JE/UhujK80eAlI/AAAAAAAAAKw/5uBph3LRKoQ/s320/Simona-Sparaco-2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non starò a sindacare su come la penso circa i corsi di
scrittura, né sul merito o meno che aveva il libro di stare allo Strega o su
quanto sia o non sia letteratura. C’è gente che l’ha fatto meglio di me, basta
cercare su Google per accorgersene. E comunque, sempre di un libro si tratta.
Un libro che a me tra l’altro è anche piaciuto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ecco qui la trama fornita dall’editore:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Quando Luce e Pietro
si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto,
sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello
tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti
anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla
mano, di ''sesso a comando'', di attese col cuore in gola smentite in un
minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso
della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è troppo ''corto''. Ha qualcosa
che non va. ''Nessuno sa di noi'' è la storia di un mondo che si lacera come
carta velina. E di una donna di fronte alla responsabilità di una scelta
enorme. Quale è la cosa giusta quando tutte le strade portano a un vicolo
cieco? Che cosa può l'amore? E quante sono le storie di luce e buio vissute
dalle persone che ci passano accanto? Come le ricorderanno le lettrici della
sua rubrica e le numerose donne che incontra sul web, Luce non è sola.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Si tratta, come ho detto, di un romanzo che ho trovato
meritevole e che viene ricordato, a ragione, forse più per il tema che tratta (quello
difficilissimo dell’aborto terapeutico) che per lo stile in cui è narrato. </span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">L'antefatto della
vicenda è un'ecografia che mostra un bambino "troppo corto". La
protagonista è una giovane mamma che ha la speranza nel nome: Luce. Il suo
bambino, Lorenzo, quel bambino "troppo corto", lei l'ha
disperatamente cercato e voluto, attraverso rapporti controllati, terapie,
consulenze. Alla fine è arrivato lui, inaspettato, e su di lui sono riposte
tutte le speranze di lei. Finalmente sarà una donna completa, una donna come
tante altre, non dovrà più sentirsi inferiore a chi magari di figli ne ha già
due e, sotto sotto, la guarda con pietà.</span><span class="apple-converted-space"> </span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
L'handicap di
Lorenzo crolla su di lei e sul suo compagno, Pietro, come una spada di Damocle:
non si sa se il bambino sopravvivrà al parto e, anche se ce la facesse,
andrebbe incontro a una vita di sofferenza. Il problema è che Luce è già al
settimo mese di gravidanza, ben oltre il termine consentito per
un'interruzione: secondo la legge italiana, non può abortire. Lei e Pietro
devono prendere la decisione più difficile di tutta la loro vita: condannare
Lorenzo a una vita di sofferenza oppure rivolgersi all'estero e non fargli
vedere mai la luce. La decisione deve essere presa in fretta e, in qualunque
caso, sarà tragica. Luce sceglie di non dare alla luce il bambino. E questa è
la prima parte del romanzo, la storia dolorosa di una discesa all'inferno.</div>
<o:p></o:p></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ma poi c'è la
seconda parte, quella più toccante, più intensa, quella che ti scava dentro.
C'è il momento dell'apatia, quel disperato chiedersi se le cose sarebbero
potute andare diversamente. C'è il dolore buio, sordo, quel senso di vuoto e di
incompletezza, il fantasma di un bambino che non ti lascia, ciò che
sarebbe-accaduto-se... e il dolore della madre, il dolore che lei sola può
comprendere perché lei sola ha avuto il bambino nella pancia, rischia di mandare
a rotoli tutto ciò che lei si è costruita: il lavoro, le amicizie, l'amore di
Pietro. Proprio lui, come dice il nome, è la vera roccia: si sforza sin da
subito di reagire, di confortare Luce, è il suo paracadute. E soffre in
silenzio, piange da solo la morte di quel figlio che sempre da solo ha avuto il
coraggio di vedere, dopo l'induzione del parto. Luce, nella sfortuna, è stata
fortunatissima ad averlo accanto. Inconsciamente, la consapevolezza della
presenza del compagno è ciò che la spinge a crogiolarsi nel suo dolore, a non
trovare né la forza né il desiderio di uscirne. Tuttavia, la redenzione arriva.
Pian piano il dolore spinge per essere buttato fuori. Lei che s'era chiusa in
casa, lei che piangeva, lei che non lavorava neppure più e che temeva il giudizio
e gli occhi della gente, trova la forza di rivelare al mondo la sua perdita,
davanti a perfetti estranei. Riesce finalmente a liberarsi, in un attimo
splendido di catarsi che segna la sua rinascita. Il suo è un mettere al mondo
se stessa, un divenire genitrice di se stessa e non più soltanto figlia tradita
da una madre troppo fredda. S'accorge dei sentimenti di Pietro, riescono di
nuovo ad abbattere il muro, a comunicare. Riscopre di avere una madre, cresce
fino al punto di mettersi nei suoi panni, di capire che anche sua madre le ha
voluto bene, a modo suo. Una madre imperfetta, sì, ma un essere umano. Luce
comprende che gli esseri umani sono imperfetti, cercano di stare a galla sulle
proprie ombre, di tendere le mani per afferrarne altre, e sollevarsi. Il dolore
che ha provato le è servito, poiché è la sofferenza che serve, non la felicità.
Tramite il dolore si cresce, e il sacrificio di Lorenzo è servito a lei per
partorire la "nuova Luce".</span><span class="apple-converted-space"> </span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
Questo romanzo è
una storia di madri, coraggiose e imperfette, ognuna con le proprie decisioni
da prendere, il proprio modo di vedere l'esistenza. Spesso sono madri senza
volto, come le sconosciute che Luce conosce tramite lettere e forum, unite da
un dolore simile e dalla stessa solidarietà. Oppure madri troppo fredde, come
quella di Luce, incapaci di esprimere il proprio affetto e perse dietro un
amore perduto. Madri che aspettano, come nonna Iolanda, nella vita come nella
malattia e nella vecchiaia. Aspettano di tornare al grembo, in quel luogo dove
tutto inizia. E poi madri come quella di Pietro, attente alle apparenze, forse
troppo gelose e possessive, ma che sanno all'improvviso regalare gesti di
inaspettata gentilezza. È una storia di madri che cercano di fare del loro
meglio, magari sbagliando, che fanno di tutto per non rimpiangere le proprie
scelte. Una storia di rinascita, narrata con grande sensibilità. Un libro
coraggioso, che tocca un tema etico particolarmente vivo e importante.<span class="apple-converted-space"> </span></div>
<o:p></o:p></span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Concludo con un breve video, contenente un’intervista all’autrice. Potete vederlo a questo link (chiedo scusa, ma non riuscivo a incorporarlo nel blog direttamente): <o:p></o:p></span></span><a href="http://www.youtube.com/watch?v=-NVRY1puW0k">http://www.youtube.com/watch?v=-NVRY1puW0k</a></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Di seguito, i dati del libro:<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Nessuno sa di noi”<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autrice: Simona Sparaco<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore: Giunti<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 252<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Prezzo: 12,</span></span>00 €<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="apple-converted-space"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Vi ringrazio dunque per avermi letto anche questa volta, alla prossima recensione!</span></span></span></div>
Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-29278516238804909202013-06-04T10:52:00.000-07:002013-06-04T10:54:35.125-07:00Il piccolo lord Fauntleroy<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">C’era una volta un bambino buono, bello e biondo che si
chiamava Cedric Errol. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E immagino che ci sia ben poco da aggiungere circa l’identità del libro
che mi accingo a recensire questa volta. Si tratta, infatti, di un ben noto
classico per ragazzi da cui sono stati tratti, tra l’altro, un famoso film
interpretato da Alec Guinness e da un giovanissimo Rick Schroder, e un cartone
animato di cui, come per “Anna dai capelli rossi” vi propongo la sigla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/liVokDGimHE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Sto parlando, ovviamente, de…</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">IL PICCOLO LORD FAUNTLEROY</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">di Frances Hodgson Burnett</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">“Il piccolo lord”, titolo originale <i>“Little
Lord Fauntleroy”,</i> esce per la prima volta su rivista nel 1885, per poi
essere raccolto in volume un anno dopo. L’autrice, Frances Hodgson Burnett,
nasce nel <st1:metricconverter productid="1849, in" w:st="on">1849, in</st1:metricconverter>
una cittadina nei pressi di Manchester. È la terza di cinque figli, in una
famiglia della media borghesia, e conduce una vita agiata. In seguito alla
morte del padre, però, le loro entrate economiche si riducono e la madre si
vede costretta a trasferirsi coi figli a casa di parenti prima e, in seguito,
nelle vicinanze di un’area urbana sovrappopolata e povera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-0Z8a7UXjgio/Ua4d8gmmo5I/AAAAAAAAAI4/qA67kP-sOuw/s1600/506px-Franceshodgsonburnett.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-0Z8a7UXjgio/Ua4d8gmmo5I/AAAAAAAAAI4/qA67kP-sOuw/s320/506px-Franceshodgsonburnett.jpg" width="269" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Frances Hodgson Burnett da giovane</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La piccola Frances ha fin da bambina un’immaginazione
vividissima, già da allora scrive brevi storie che annota su quaderni. Uno dei
suoi libri preferiti è “La capanna dello zio Tom”, di cui si divertiva a
recitare delle scene. Circa i suoi racconti e le sue letture, pubblico
d’eccezione furono la madre e i fratelli (che pure non mancavano di prenderla
in giro). Frances frequenta la scuola fino ai quindici anni. Nel <st1:metricconverter productid="1863, in" w:st="on">1863, in</st1:metricconverter> seguito alla
crisi economica che investe Manchester dopo <st1:personname productid="la Guerra Civile" w:st="on"><st1:personname productid="la Guerra" w:st="on">la Guerra</st1:personname> Civile</st1:personname> Americana, la
madre di Frances viene contattata dai suoi parenti in America, che la invitano
a raggiungerli in Tennessee con la famiglia. Lei accetta, vende ciò che restava
delle loro attività e si stabilisce negli Stati Uniti due anni dopo, assieme ai
figli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La vita in Tennessee si rivela non semplice per la famiglia,
poiché anche l’attività dello zio di Frances fallisce e non ci sono quasi
entrate. Si trasferiscono a vivere in una casa che Frances soprannomina “Arca
di Noè, monte Ararat”. Di fronte a loro vive la famiglia Burnett, e Frances fa
amicizia col giovane e malaticcio Swan Burnett, iniziandolo alla lettura di
autori come Dickens, Walter Scott e Thackeray. La ragazza inizia intanto a
scrivere con lo scopo di guadagnare qualcosa, nel 1868 pubblica su rivista il
suo primo racconto e diviene presto collaboratrice fissa di vari periodici.
Vuole scappare dalla povertà e spesso si sovraccarica di lavoro, sentendosi
come una vera macchina per la scrittura. Ben presto riesce a guadagnare
abbastanza da permettere alla famiglia di trasferirsi in una casa migliore. Nel
1870 muore sua madre e nel giro di pochi anni tre dei suoi fratelli si sposano.
Circa lei e Swan, invece, nessuno dei due ha particolare fretta. Si sposano
comunque nel 1874 e un anno dopo lei dà alla luce il loro primo figlio, Lionel.
La famiglia vive praticamente sulla scrittura di lei, malgrado Swan si stia
specializzando come medico. Viaggiano in Europa, tornando in Inghilterra e a
Parigi. Nasce poi il loro secondo figlio, Vivian.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Per fare economia, Frances (e ne faccio cenno perché è un
particolare che chi ha letto “Il piccolo Lord” ritroverà senz’altro) cuce i
vestiti dei figli e di se stessa, spesso riempiendoli di fronzoli e velluti.
Inoltre, permette ai figli di tenere i capelli lunghi, di modo che possano
essere acconciati a boccoli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Dopo due anni a Parigi, la famiglia torna in America. Suo
marito può dunque iniziare la sua carriera come medico, mentre lei diviene
sempre più richiesta come scrittrice, al punto da aver bisogno di aiuto per
gestire i suoi affari. Nel 1879 incontra Louisa May Alcott e inizia a scrivere
novelle per l’infanzia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-5DYlwrKpBZg/Ua4d-l8hQZI/AAAAAAAAAJo/SObVgEm24Ac/s1600/louisa_may_alcott-with-pen-in-hand.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-5DYlwrKpBZg/Ua4d-l8hQZI/AAAAAAAAAJo/SObVgEm24Ac/s320/louisa_may_alcott-with-pen-in-hand.jpg" width="223" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Louisa May Alcott</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Tuttavia, a seguito dei gravosi impegni come scrittrice e
casalinga al tempo stesso, coi figli da crescere e il marito a cui badare,
inizia a soffrire di depressione ed esaurimento nervoso. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nel 1884 inizia a lavorare a “Il piccolo Lord”, che verrà pubblicato in
volume due anni dopo. La figura del protagonista Cedric è ovviamente ispirata a
quella del suo figlio minore Vivian, e il libro ottiene così tanto successo da
essere tradotto in ben dodici lingue. Ne segue un adattamento non autorizzato
per il teatro, cui lei risponde (dopo aver vinto la causa giudiziaria) con un
altro adattamento scritto di suo pugno: la rappresentazione sarà un successo e
le porterà tanti guadagni quanto quelli del libro. Nel 1887 approfitta del
Giubileo della Regina Vittoria per visitare l’Inghilterra insieme ai figli; da
quel momento vi ritornerà annualmente. Nel 1890, invece, deve affrontare un
nuovo grande lutto che le causa una nuova, profonda depressione: la morte del
figlio maggiore Lionel a causa della tubercolosi. Deve, inoltre, sopportare la
preoccupazione per le sue finanze: due case, una a Washington e una a Londra,
più la retta universitaria del figlio Vivian. Si butta allora di nuovo sulla
scrittura come fonte di guadagno, pubblicando una serie di pregevoli romanzi
storici. Vivian si laurea a Harvard nel 1898, e quello stesso anno lei divorzia
da Swan Burnett. Non si tratta di una decisione affrettata, bensì di qualcosa
che lei e l’ex marito avevano concordato ormai da anni; nonostante ciò, viene
aspramente criticata dalla stampa poiché con questo gesto lei viene meno ai
suoi doveri di moglie e manifesta una forte emancipazione circa i diritti delle
donne. Lei, per tutta risposta, si trasferisce in Inghilterra. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Va ad abitare alla Great Maytham Hall, luogo magnifico che le ispirerà l’ambientazione
di un altro suo grande successo: “Il giardino segreto”.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-RPQphLuMLfk/Ua4d-5wb6nI/AAAAAAAAAJs/MQqN3JrAT8M/s1600/setWidth800-Great-Maytham-Picture-042.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="214" src="http://3.bp.blogspot.com/-RPQphLuMLfk/Ua4d-5wb6nI/AAAAAAAAAJs/MQqN3JrAT8M/s320/setWidth800-Great-Maytham-Picture-042.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Great Maytham Hall</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nel febbraio del 1900 si risposa con Stephen
Townsend, dieci anni più giovane di lei e di professione attore, che va a
vivere alla Maytham Hall. Il matrimonio avviene in Italia, a Genova, e si
rivela un grosso errore nella vita della Burnett. La stampa, ovviamente, va a
nozze coi particolari scandalistici del matrimonio, quali la differenza di età
e il fatto che Townsend le facesse praticamente da segretario. Inoltre, l’uomo
l’aveva sposata per palese interessi: lei aveva un nome, una fama, aveva i
soldi e poteva essere la giusta spinta alla sua carriera di attore. Il
matrimonio finisce due anni dopo, nel 1902, con <st1:personname productid="la Burnett" w:st="on">la Burnett</st1:personname> che ritorna in
America ed entra in sanatorio per curarsi. Continua poi a viaggiare fra America
ed Inghilterra, scrivendo, guadagnando e spendendo denaro in abiti costosi, una
vita stravagante e anche una casa alle Bermuda, dove trascorre periodi di
vacanza. In seguito si stabilisce definitivamente a New York, dove muore a 74
anni, il 29 ottobre 1924.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-KQkyBUBIwe8/Ua4d_oMMtRI/AAAAAAAAAKE/5V0-T03qZjA/s1600/tumblr_m4d8jqP5NY1qdvo95o1_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-KQkyBUBIwe8/Ua4d_oMMtRI/AAAAAAAAAKE/5V0-T03qZjA/s320/tumblr_m4d8jqP5NY1qdvo95o1_500.jpg" width="206" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Frances Hodgson Burnett</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Venendo ora al libro, di cui si trovano in
commercio diverse edizioni (io ne posseggo una cartonata e illustrata degli
anni ’70), ecco qualche riga di una trama che pure tutti conosceranno:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<i></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Cedric
Errol è un giovane di nobile famiglia inglese. Il fatto di essersi sposato con
un'orfana americana contro il volere del padre lo esclude dall'eredità paterna,
ma questo non gli impedisce di trasferirsi a New York e di condurre
un'esistenza felice, anche se breve, con la moglie e il figlio Cedric jr.
Cedric muore infatti dopo breve<span class="apple-converted-space"> </span><span class="textexposedshow">tempo e il bambino viene cresciuto dalla madre finché il
nonno, essendo rimasto senza eredi, decide che il piccolo deve avere
un'educazione come si conviene a un piccolo lord e lo riporta in Inghilterra
con il permesso della madre. Il nonno, che lo aveva voluto vicino a sé solo per
orgoglio, cambierà opinione sia su di lui che sulla madre.</span></span></i></i></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="background-color: white;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span class="textexposedshow"><br /></span></span></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Z35LCfzHKDY/Ua4d-cF6aoI/AAAAAAAAAJk/XwoyUtcrC6s/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-Z35LCfzHKDY/Ua4d-cF6aoI/AAAAAAAAAJk/XwoyUtcrC6s/s320/download.jpg" width="207" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nel parlare della ricezione di questo romanzo, bisogna
anzitutto dire che il successo fu immediato ed elevatissimo. La scrittrice per
l’infanzia Polly Horvath scrive addirittura che “Il piccolo lord” fu l’“Harry
Potter” dei suoi tempi e questo rende bene fino a che punto la storia di Cedric
Errol fosse popolare. Il successo, oltretutto, non rimase confinato al mero
ambito letterario ma si spinse anche oltre, nel mondo della moda. I completini
di velluto del piccolo Cedric, peraltro ispirati a quelli che Frances cuciva
per i figli, i tagli delle sue camicie, i capelli lunghi arricciati a boccoli,
divennero un <i>must </i> per i bambini della borghesia di inizio XX
secolo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A questo contribuirono anche le numerose illustrazioni, gli adattamenti
teatrali e in seguito le trasposizioni cinematografiche, di cui l’ultima,
recentissima, risale addirittura al 2012: trattasi di una miniserie televisiva
tedesca in cui, al posto del piccolo Cedric, troviamo una ragazzina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-rIusRx2gXOE/Ua4d815VnNI/AAAAAAAAAI8/kNaQgdstAN8/s1600/768px-MaryPickford4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="http://1.bp.blogspot.com/-rIusRx2gXOE/Ua4d815VnNI/AAAAAAAAAI8/kNaQgdstAN8/s320/768px-MaryPickford4.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cartolina pubblicitaria dell'adattamento cinematografico del 1914, <br />
con Mary Pickford nel ruolo del Piccolo Lord</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Si segnalano, inoltre, le trasposizioni del 1914
(con Mary Pickford nel ruolo di Cedric), quella del 1936 (con Freddie
Bartholomew, Dolores Costello e Sir Charles Aubrey Smith) e quella, famosissima
e già citata, del 1980 di cui vi lascio una scena. Ecco inoltre le foto dei principali
interpreti qui nominati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-GBsM8n_9Bmc/Ua4d8_fFB2I/AAAAAAAAAJA/rdrbVNyQSY0/s1600/626px-C._Aubrey_Smith_in_Little_Lord_Fauntleroy_%25281936%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="305" src="http://3.bp.blogspot.com/-GBsM8n_9Bmc/Ua4d8_fFB2I/AAAAAAAAAJA/rdrbVNyQSY0/s320/626px-C._Aubrey_Smith_in_Little_Lord_Fauntleroy_%25281936%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sir Charles Aubrey Smith nei panni del nonno di Cedric</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-VhwQ_f_06io/Ua4d_avIdLI/AAAAAAAAAJ4/gD1ODE3R02M/s1600/tumblr_l649mewrZH1qc04ngo1_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-VhwQ_f_06io/Ua4d_avIdLI/AAAAAAAAAJ4/gD1ODE3R02M/s320/tumblr_l649mewrZH1qc04ngo1_500.jpg" width="246" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Freddie Bartholomew e Dolores Costello<br />
nei ruoli del Piccolo Lord e di sua madre</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-CyJBzL8EipQ/Ua4d9sHB5KI/AAAAAAAAAJY/xNJusGQrfa4/s1600/Annex+-+Pickford%252C+Mary_15.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-CyJBzL8EipQ/Ua4d9sHB5KI/AAAAAAAAAJY/xNJusGQrfa4/s320/Annex+-+Pickford%252C+Mary_15.jpg" width="242" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mary Pickford</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/whyTtYFFtXY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Venendo al romanzo, è una lettura in sé davvero piacevole,
perfetta in particolare per il periodo natalizio (e allora perché sto
recensendo ora, vi chiederete voi?). C’è un elemento, tuttavia, che non
convince: lo stesso protagonista, il giovane Cedric Errol lord di Fauntleroy. È
un bambino semplicemente <i>perfetto, </i>al
punto da risultare irreale: più un angelo da dipinto che un essere umano.
Biondo, bello, nobile d’animo, pieno di umiltà e di bontà a livelli non
raggiunti neanche da Pollyanna (ma su di lei tornerò in seguito, che si merita
un discorso approfondito e a parte), il piccolo lord Fauntleroy è un
concentrato di virtù morali e di innate qualità, ivi comprese un’innata eleganza
e prontezza di spirito. Riesce, con la sua sola presenza, a tramutare anche il
burbero nonno in un modello di altruismo. Insomma,
abbiamo qui un bambino di sette anni in odor di santità... che riesce comunque
ad essere, in un qualche strano modo, adorabile. Forse perché, essendo
consapevoli di ciò che si sta leggendo e cercando esattamente quello, a certe
ingenuità e al buonismo di fondo si è disposti a passarci sopra. Seriamente,
cosa sarebbero le mie domeniche senza la compagnia di questi orfanelli? Davvero
il libro si legge che è un piacere: perché al di là di tutto, un po' di buoni
sentimenti ogni tanto non guastano proprio e anzi, sono terapeutici.
Interessante, e attuale per l'epoca in cui il romanzo venne scritto, lo spunto
di riflessione circa i contrasti fra la società inglese - monarchica e
conservatrice - e quella americana. Un contrasto che l'autrice, inglese
emigrata in America, doveva sentire molto da vicino e che è rappresentato
perfettamente dal contrasto fra il personaggio del nonno e del signor Hobbs, il
droghiere amico di Cedric: entrambi vecchi, entrambi testardi ed arroccati
sulle proprie posizioni. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Per concludere, vorrei
segnalare questa citazione (tratta ovviamente dalla mia edizione):</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">"Un giorno egli condusse il nipote in vetta a
una collina e lo invitò a guardarsi intorno.<span class="apple-converted-space"> </span><br />
- Vedi, Fauntleroy, tutto quello che si scorge
da qui, terre e cose, tutto appartiene a me. E un giorno ogni cosa sarà tua.
Non soltanto queste terre, ma altre e altre che non hai visto ancora.<span class="apple-converted-space"> </span><br />
- Saranno mie? E quando?<span class="apple-converted-space"> </span><br />
- Quando io morrò.<span class="apple-converted-space"> </span><br />
- Allora, non le voglio, non voglio nulla! Non
voglio che voi moriate! Voi dovete star qui con me, sempre.<span class="apple-converted-space"> </span><br />
- E' un pensiero molto affettuoso eppure,
nonostante il tuo voto, il momento verrà; è fatale. E tu sarai allora il nuovo
Duca di Dorincourt."</span></i><br />
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></i>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ricorda niente?</span><br />
<!--[endif]--></div>
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/N7ywhuk0WWU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Segnalo infine i dati di una
delle edizioni in commercio, quella Rizzoli:</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Il piccolo lord Fauntleroy”</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
<div style="text-align: justify;">
Autore: Frances Hodgson Burnett</div>
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore: Rizzoli<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 264<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Prezzo: 8,90 €<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Grazie dunque per avermi
letto anche questa volta e scusare per il ritardo! Sarò più veloce con la
prossima recensione!</span></div>
Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-7218434389891626572013-03-16T10:33:00.000-07:002013-03-23T13:00:23.842-07:00Il Risveglio<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Dadadadan! E finalmente sono riuscita a tornare con una
nuova recensione! Dico la verità, sono stata un po’ in dubbio su quale libro
trattare questa volta: non volevo tornare su un libro per ragazzi avendo
commentato “Anna dai capelli rossi” qualche post fa, non volevo di nuovo
Fenoglio perché pure lui è già stato fatto e ci sono nuovi autori da proporre,
non volevo niente di troppo pesante essendo ancora “traumatizzata” da Cloud
Atlas (che tra l’altro forse dovrò riprendere in mano per una relazione da presentare
all’università…). Insomma, bel dilemma.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Alla fine ho deciso di buttarmi su un’autrice che è stata recentemente
ristampata in Italia, o perlomeno mi è parso di vedere alcuni suoi volumi in
bella vista in libreria qualche mese fa. Trattasi di un’elegante signora
statunitense morta ormai più di un secolo fa. Trattasi di Kate Chopin.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-nH8IL3DGgeM/UUSnlEmz93I/AAAAAAAAAGo/fb5HXDWmZIA/s1600/Kate-Chopin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-nH8IL3DGgeM/UUSnlEmz93I/AAAAAAAAAGo/fb5HXDWmZIA/s1600/Kate-Chopin.jpg" /></a></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Katherine O’Flaherty nasce nel <st1:metricconverter productid="1851 a" w:st="on">1851 a</st1:metricconverter> St. Louis, attuale
Missouri, e ivi muore nel 1904. Suo padre, come già il cognome fa intuire, era
originario della cittadina irlandese di Galway. Da parte di madre, invece,
aveva ascendenze franco-canadesi e l’orgoglio di antenati che erano stati fra i
primi europei a contribuire alla colonizzazione dell’Alabama. Katherine era la
terza di cinque figli, ma lei fu l’unica a sopravvivere oltre i venticinque
anni di età. La morte del padre, nel 1855, significò per lei lo stringersi del
rapporto con la madre, con la nonna e con la bisnonna, oltre che l’inizio delle
sue letture: favole, poesie, allegorie religiose, romanzi sia classici che
contemporanei. </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
A vent’anni, nel 1870, sposa Oscar Chopin: l’uomo è quello che oggi si
potrebbe definire “piccolo imprenditore” nel settore del cotone, e lei a
ventotto anni gli ha già dato sei figli. Oscar Chopin morirà nel 1882,
lasciando la moglie piena di debiti. Nonostante il tentativo di Katherine di
tenere in piedi gli affari del marito, si vedrà alla fine costretta a tornare a
St. Louis dalla madre, che morirà l’anno successivo. <st1:personname productid="La Chopin" w:st="on">La Chopin</st1:personname>, a seguito dei due
vicini lutti, la morte del marito e della madre, inizierà a soffrire di
depressione. Sarà il suo ostetrico e amico di famiglia Frederick Kolbenheyer a
intuire per primo le potenzialità della scrittura come terapia, oltre che come
fonte di guadagno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-PhGwe4zOtZ8/UUSnlLlxv-I/AAAAAAAAAG0/aocgPpdmzZQ/s1600/220px-Kate_Chopin_portrait_T-P.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-PhGwe4zOtZ8/UUSnlLlxv-I/AAAAAAAAAG0/aocgPpdmzZQ/s1600/220px-Kate_Chopin_portrait_T-P.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inizia così la carriera letteraria di Kate Chopin, sotto
forma di racconti, articoli e traduzioni che ebbero subito un buon successo. Va
detto, tuttavia, che divenne nota principalmente come scrittrice di racconti di
color locale e le sue qualità letterarie rimasero sottovalutate. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nel 1899 pubblica il suo secondo romanzo, “Il risveglio” <i>(The Awakening)</i>, che viene aspramente
criticato sia per la sua morale che per gli standard letterari. Questo e altri
suo lavori erano infatti, per l’epoca, troppo “avanti”. Scoraggiata dalle critiche,
<st1:personname productid="La Chopin" w:st="on">la Chopin</st1:personname>
torna a scrivere soltanto racconti. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Muore a cinquantaquattro anni, nel <st1:metricconverter productid="1904, a" w:st="on">1904, a</st1:metricconverter> causa di
un’emorragia cerebrale. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il romanzo di cui si va a parlare questa volta, come avrete
capito, è:</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
IL RISVEGLIO</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
di Kate Chopin</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cominciamo con la trama, come fornita dall’editore (nel mio
caso l’edizione Marsilio del 1993, con testo a fronte):</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Con questo romanzo (1899), dapprima
dimenticato e poi divenuto testo sacro del femminile, si retrodata l'inizio
ideale della modernità. Corrispettivo americano di Madame Bovary, Il risveglio
narra la storia di un adulterio. Edna Pontellier, giovane e bella moglie di un
uomo d'affari, madre di due figli, si innamora del giovane Robert. Divisa tra
marito, figli e amante, costretta a confrontarsi con modelli femminili diversi,
in conflitto con i modelli comportamentali imposti dal contesto sociale, Edna
affronta alla fine una solitudine che si conclude con un gesto tragico e
definitivo.<o:p></o:p></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-8CtbMpQSjdU/UUSnk-8HZRI/AAAAAAAAAG4/YG9YnMBcvxw/s1600/58994_4459053726123_428517471_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-8CtbMpQSjdU/UUSnk-8HZRI/AAAAAAAAAG4/YG9YnMBcvxw/s320/58994_4459053726123_428517471_n.jpg" width="199" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Come già
accennato, il romanzo esce nel 1899 e viene, fortunatamente, rivalutato nel
corso degli anni. Dagli anni ’50 in avanti viene tradotto in varie lingue,
giapponese compreso, e adattato in altri formati tra cui almeno due film. Si
segnalano in particolare “Grand Isle”, con Kelly McGillis nel ruolo di Edna, e
“The End of August”. Di seguito il trailer di “Grand Isle”:</div>
</div>
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/aFrn5smk4uM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Inoltre, <st1:personname productid="la Vaugh Dance" w:st="on"><st1:personname productid="la Vaugh" w:st="on">la Vaugh</st1:personname> Dance</st1:personname> Company ha prodotto
nel 2008 un adattamento in danza moderna, “Reaching out for the unlimited”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/NtlZn2hrXgA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">È interessante
inoltre il fatto che, nonostante “Il risveglio” sia stato ai suoi tempi
tacciato di immoralità e, in seguito, identificato come romanzo femminista,
Kate Chopin non si considerasse né femminista né una suffragetta. Stando alle
parole di David Chopin, suo nipote, la scrittrice si considerava “solo” una
persona che ha sempre creduto nella forza delle donne. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Venendo ora al
mio attesissimo (sì, come no!) commento, inizio col dire che questo romanzo ha
un valore. Ha un valore non tanto per la vicenda in sé (alla fine si parla di
un banalissimo adulterio), quanto per il contesto sociale in cui è stato
scritto e per il fatto che la protagonista, Edna Pontellier, a conti fatti non
venga affatto punita per il suo adulterio. Non si tratta, infatti, della
“decostruzione” di una donna quale poteva essere ad esempio il “Madame Bovary”
di Flaubert, bensì della crescita emotiva e spirituale di una donna che in
comunque con Emma Bovary ha soltanto l’adulterio. Edna è più americana, più
sicura di sé, più sorridente: arriva a scoprirsi come individuo e come <i>“body”</i> e a emanciparsi sempre più
dall'ambiente in cui vive. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La vicenda si
snoda nella sonnolenta e multietnica Louisiana di fine '800, tra Grand-Isle e
New Orleans. Edna, appartenente a una benestante famiglia borghese, vive
un'esistenza apparentemente perfetta, fra ricevimenti, un marito premuroso, due
bambini da crescere e amiche con cui conversare. Tuttavia lei, proveniente dal
Kentucky e di famiglia presbiteriana, non riesce ad abituarsi ai costumi più
aperti e spontanei della gente di origine creola: fin dall'inizio è dunque una
"outsider". Dimostra inoltre sentimenti ambivalenti non tanto per suo
marito - sposato ben più per convenzione che per amore - quanto per i suoi
stessi figli: un attimo è madre affettuosa, un attimo sembra lasciarli a loro
stessi. Darebbe la vita per loro, dice, ma non se stessa. Edna si configura
dunque come una donna intrinsecamente indipendente: l'amore per il bel giovane
Robert prima e l'allontanamento di suo marito e dei figli poi, e in più la
musica di Mademoiselle Reisz (musica che dona alla sua anima un linguaggio con
cui parlare), finiscono col risvegliare la sua mente e i suoi sensi. Si rende
conto di essere un individuo capace di pensare, di prendere decisioni, di
reinventarsi: un individuo che non è forzatamente sottomesso a suo marito, che
non è una sua proprietà (come le convenzioni del tempo auspicavano). Il
risveglio del corpo di Edna, infine, avviene tra le braccia di Alcée Arobin.
Lei diviene una donna che “si dà a chi le pare quando le pare”. Una donna
capace di badare a se stessa, che non ha paura di uscire da sola di notte, che
si dedica a lavori maschili come i traslochi, che dipinge con successo e dunque
può iniziare a guadagnarsi da vivere senza dover dipendere dal suo sposo. Una
donna finalmente presente a se stessa, raggiante pur se giudicata quasi pazza,
autoconsapevole, che può baciare un uomo per piacere e non perché costretta. Il
suo ultimo grande atto di affermazione, dopo la fine dell'amore, sarà il
suicidio: un richiamo verso il mare, quel mare che avvolge tutto e che infine
la abbraccerà come un amante.</span><span class="apple-converted-space"> </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">In tutto questo, la storia contiene dei passi di
grande bellezza e suggestione, specie verso il finale. Si ha l'impressione che
non accada nulla, il romanzo è piuttosto lento in effetti, ma il rumore e
l'andamento sono un po' come le onde di un calmo mare all'alba, di quelle che
si infrangono sulla battigia e paiono sussurrare. C'è, in realtà, un movimento
che è tutto interiore.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
<o:p></o:p></span>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E tuttavia c’è un
ma. Malgrado infatti il valore e il senso dell’opera, malgrado io ne sia
cosciente, non sono riuscita a entrare in questo romanzo. Lo stile è scorrevole
ma fin troppo distaccato, finisce per tenere a distanza anche il lettore.
Quanto a Edna, è indubbiamente uno splendido personaggio che si osserva e si
comprende, ma che non lascia sviluppare nel lettore alcuna empatia. Inoltre, e
questo ammetto che sia un limite mio, pur comprendendo perfettamente le
differenze storiche, sociali, i diversi scopi, i diversi risultati,
comprendendo insomma che non c'entrano niente uno con l'altro se non superficialmente,
a me “Il risveglio” sa troppo di “Madame Bovary”: alla lunga questo provoca una
certa fastidiosa sensazione di stanchezza e di “già visto”, che penalizza
ulteriormente una lettura che già non punta sulla vivacità della narrazione.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I dati dell’opera,
per chi volesse procedere all’acquisto:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Il
risveglio”</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Autore: Kate Chopin</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Editore: Marsilio</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Pagine: 392
(testo a fronte)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Prezzo: 19,00 </span>€</span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">È disponibile anche in
libreria l’edizione del 2006 pubblicata da Galaad Edizioni, al prezzo di 12,00 €</span>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Io credo
ragionevolmente di poter concludere qui. Ringrazio come al solito quanti hanno
letto e mi scuso se ci ho messo un po’ con questa recensione. Con le prossime
cercherò di essere più rapida.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Fatemi sapere, se
avete gradito! Grazie mille e a presto!</span><o:p></o:p></span></div>
Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-62548006485219516642013-02-19T06:54:00.000-08:002013-02-19T07:03:00.184-08:00Quando i vampiri temevano il sole<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ma buonasera a tutti! Comincio questa recensione che è più o
meno l’una di notte, quindi forse sarebbe più appropriato augurarvi la
buonanotte… ma andiamo avanti, tanto se state leggendo non siete qui per
sentirmi sproloquiare (almeno, non così a caso)!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Per quanto riguarda la recensione di oggi, si cambia ancora
genere: ho intenzione, come avrete intuito dal titolo, di andare a parlare di
vampiri. </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Non tratterò tuttavia di vampiri di genere “moderno”, alla
Twilight per intenderci, e neppure dei vampiri glamour di Anne Rice o del buon vecchio
Dracula. E di cosa andrò a parlare, dunque?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Di un romanzo che del “Dracula” di Bram Stoker è figlio
diretto e che riprende tutti i cliché della più classica caccia ai vampiri:
paletti, collane di aglio, croci e acqua benedetta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">L’autore ha un nome che probabilmente ai più non dirà molto: si tratta
infatti di tale Hugh Davidson.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Lfjb_JWxV9k/USOOwIcO2XI/AAAAAAAAAGI/l-nVwmPAELs/s1600/edmond-hamilton_large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-Lfjb_JWxV9k/USOOwIcO2XI/AAAAAAAAAGI/l-nVwmPAELs/s320/edmond-hamilton_large.jpg" width="243" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E chi è Hugh Davidson? Hugh Davidson è in realtà lo
pseudonimo dell’autore Edmond Hamilton, e qui già vedo gli occhi degli appassionati
di fantascienza illuminarsi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Edmond Hamilton è, infatti, uno dei pionieri del genere
della Science Fiction. Nato a Youngstown, in Ohio, nel 1904, da una famiglia di
origini borghesi, Hamilton si distinse fin da ragazzo per la sua propensione
agli studi, nonché per il carattere estremamente introverso e sognatore. La sua
carriera come scrittore di fantascienza iniziò nel 1926 col racconto “The
Monster God of Mamurth”, che gli assicurò una collaborazione con l’editore <i>Farnsworth Wright</i>, lo stesso di scrittori
del calibro di H. P. Lovecraft e Robert E. Howard. Autore estremamente
prolifico, Hamilton pubblicò più di settantanove opere nel giro di ventidue
anni. Fra di esse si ricordano le saghe: “La pattuglia dello spazio”, “I
sovrani delle stelle” e, soprattutto, “Capitan Futuro”. Quest’ultima saga,
pubblicata a puntate negli anni dal 1940 al 1951, venne tra l’altro adattata in
anime nel 1978.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E visto che non mi par vero di avere una sigla anche stavolta,
ovviamente propino ai nostalgici quella della versione italiana!</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-size: large;">
</span>
<div class="separator" style="clear: both; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://0.gvt0.com/vi/X2_Nl9Ugm9A/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/X2_Nl9Ugm9A&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/X2_Nl9Ugm9A&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></span></div>
<span style="font-size: large;">
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Intanto, nel 1946, Hamilton inizia a lavorare per <st1:personname productid="la DC Comics" w:st="on"><st1:personname productid="la DC" w:st="on">la
DC</st1:personname> Comics</st1:personname>, specializzandosi in storie per i
personaggi di Batman e Superman. Sempre nel ’46 sposa la scrittrice Leigh
Brackett, con cui comunque non collaborerà quasi mai a livello lavorativo. Al
matrimonio erano presenti, tra gli altri, Ray Bradbury, Jack Williamson ed
Henry Kuttner. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Edmond Hamilton o Hugh Davidson che dir si voglia, muore nel <st1:metricconverter productid="1977 a" w:st="on">1977</st1:metricconverter> in seguito a complicazioni
dopo un intervento ai reni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-eeCExP9Qi4U/USOOwBXW_MI/AAAAAAAAAGA/i3CwZ3DNf8c/s1600/edhamilton2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-eeCExP9Qi4U/USOOwBXW_MI/AAAAAAAAAGA/i3CwZ3DNf8c/s1600/edhamilton2.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In tutta questa storia, io non ho ancora rivelato di che
libro si andrà a parlare stavolta. Non tutti sanno, infatti, che Hamilton fece
anche incursione nel genere gotico, pubblicando un romanzo e un racconto con lo
pseudonimo di Hugh Davidson e andando a trattare di vampiri. Io parlerò, come
ormai si sarà capito, del romanzo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">IL SIGNORE DEI
VAMPIRI</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">di Hugh Davidson</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-qODvG0R7pYk/USOOwIPsztI/AAAAAAAAAGE/snRQlIjoiK4/s1600/signore+dei+vampiri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-qODvG0R7pYk/USOOwIPsztI/AAAAAAAAAGE/snRQlIjoiK4/s320/signore+dei+vampiri.jpg" width="196" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il romanzo esce in America nel 1935 e giunge in Italia
grazie alla Newton Compton. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Di seguito la trama fornita dall’editore:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ecco una storia di sangue, d’amore e di
morte, della quale è protagonista assoluto il Principe delle Tenebre. In questo
romanzo, il Signore dei Vampiri, che ha infettato con il germe del vampirismo
una regione montuosa dello Stato di New York, torna dopo duecento anni nella
sua terra asservendo ai suoi fini un seguito di<span class="apple-converted-space"> </span><span class="textexposedshow">non-morti.
Nonostante contro di lui si scateni una caccia spietata, sembra che nulla
riesca a fermare il suo cammino e la sua opera di morte e distruzione, finché…<o:p></o:p></span></span></i></div>
</div>
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Si tratta, come si sarà intuito, di una storia che nasce
sulla falsariga del “Dracula” di Stoker. Non ne raggiunge lo spessore, questo
va detto, ma si tratta comunque di una storia estremamente godibile. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Trattandosi di un racconto datato 1935 si porta dietro com’è
ovvio i suoi annetti, dunque bisogna partire con l’idea anzitutto che non si
parla (purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista) di vampiri nel
senso moderno del termine. Anzi, gli ingredienti per una caccia ai vampiri
delle più classiche ci sono tutti: la ragazza vampirizzata (riusciranno a
salvarla? La risposta non è così ovvia!), il dottore esperto di occulto che si
trova a dover indagare, paletti di frassino, acqua benedetta, ville
abbandonate, croci e aglio a volontà. Malgrado dunque una certa prevedibilità
nello svolgimento della vicenda, ciò che mi ha tenuto incollata alle pagine
fino all’alba (perché non riuscivo a dormire e con un temporale in corso cosa
c’è di meglio di un libro di vampiri?) è stato il ritmo serrato della narrazione.
Complice infatti la brevità della storia, 160 pagine in tutto, non ci sono
tempi morti e anzi si respirano una vivacità e una genuinità sorprendenti. Si
capisce, insomma, che “Il signore dei vampiri” non ha mai aspirato a essere un
capolavoro, ma un semplice <i>divertissement</i>.
In questo caso, l’intento è perfettamente riuscito. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il protagonista, il vampiro Gerritt Geisert, possiede un suo
indubbio carisma. Notevole in particolare la scena in cui la truppa dei “buoni”
si nasconde nella villa in rovina dove lui vive, con l’intento di trovare la
sua bara; Geisert, appena sveglio, li nota e molla senza tanti complimenti due
delle sue seguaci a combattere contro di loro, per poi andarsene
tranquillamente e ricomparire poco dopo con la sua bara sottobraccio, pronto a
fuggire (se la fuga gli riuscirà o meno, ve lo lascio leggere). Durante la sua
permanenza nel villaggio, Geisert cerca ovviamente di crearsi un buon numero di
seguaci, che a loro volta creano altri vampiri. Il suo intento è proprio quello
di fondare un esercito in grado di opporsi agli umani, così da potersi
riprendere le terre che un tempo gli appartenevano. Interessante è il fatto che
Geisert non caccia direttamente, ma prende il sangue dai vampiri che crea man
mano: questo li rende, a conti fatti, degli schiavi legati a lui e poco più che
delle marionette (sia pure senzienti e dotate di una propria coscienza). Ad
avermi interessato in particolare è stata la sottotrama dedicata ad Arthur
Newton, un giovane del villaggio che sparisce misteriosamente per poi
ricomparire vampiro. C’è qui un guizzo che contiene elementi della più moderna
letteratura sui vampiri: un amore che, in qualche modo, trascende la morte
stessa.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Trattasi dunque di un romanzo che io consiglio come lettura
di intrattenimento, non imprescindibile ma interessante e vivace nel suo
genere, senza ovviamente andare a confrontarlo con “Dracula” perché, come ho
detto, questo non vuole essere un capolavoro né è nato per esserlo. Da leggere anche se ne avete abbastanza di storie alla
Twilight, Vampire Diaries, ecc. e volete ritornare a una sana, serratissima
caccia ai vampiri vecchio stile.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Detto questo, buona lettura!</span></div>
<span class="textexposedshow"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="textexposedshow"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></span></div>
<span class="textexposedshow" style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="textexposedshow" style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Il signore dei vampiri”</span><br />
<span class="textexposedshow" style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autore: Hugh Davidson</span><br />
<span class="textexposedshow" style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore: Newton Compton</span><br />
<span class="textexposedshow" style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 160</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span class="textexposedshow"><span class="textexposedshow" style="background-color: transparent;">Prezzo:
6,00 </span></span>€</span></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-52955795447032559362013-02-14T14:42:00.002-08:002013-02-16T05:59:59.890-08:00L'Atlante delle Nuvole<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ed eccoci alla quarta recensione, dedicata stavolta a un romanzo piuttosto particolare, di cui ho già praticamente rivelato il titolo lassù, nell’intestazione del post. Solo che ad alcuni suonerà più familiare se userò il titolo originale, che è poi quello utilizzato per la recente trasposizione cinematografica nonché per la ristampa del libro. E, visto che ci siamo, stavolta non c’è una sigla ma addirittura una colonna sonora!
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/rdiLxyGH8Lg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Godetevi dunque il sestetto “L’Atlante delle
Nuvole” di Robert Frobisher, mentre leggete una recensione che, come avrete
capito, andrà a parlare di…</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div align="center" class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">CLOUD ATLAS</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">di David Mitchell</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Come al solito, due parole sull’autore: David Stephen
Mitchell nasce in Inghilterra nel <st1:metricconverter productid="1969. Ha" w:st="on">1969. Ha</st1:metricconverter> scritto cinque romanzi, fra cui “Cloud
Atlas”, che tra l’altro gli vale una nomination per il Booker Prize. Mitchell
cresce in Worcestershire, frequenta <st1:personname productid="la University" w:st="on">la University</st1:personname> of Kent e ottiene una laurea in
letteratura inglese e americana, seguita da un master in letterature comparate.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Vive per un anno in Sicilia e per otto a Hiroshima,
Giappone, prima di ritornare in Inghilterra. Attualmente vive in Irlanda,
contea di Cork, con sua moglie Keiko e i loro due figli. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Mitchell soffre inoltre di balbuzie, e ha parlato del suo disturbo in un
racconto semi-autobiografico dal titolo “Black Swan Green”. È inoltre uno dei
patroni della British Stammering Association.</span></div>
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-gruzlA4DDCo/UR1Zyd6TLII/AAAAAAAAADo/Gjjg0AhOVXI/s1600/David-Mitchell-author-of--006.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="http://2.bp.blogspot.com/-gruzlA4DDCo/UR1Zyd6TLII/AAAAAAAAADo/Gjjg0AhOVXI/s320/David-Mitchell-author-of--006.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Riguardo a “Cloud Atlas”, è un romanzo dalla struttura molto
particolare. Si tratta, infatti, di sei vicende intersecate fra loro come una
matrioska, apparentemente slegate tranne che per piccoli rimandi (e ci vuole
anche una discreta attenzione per riuscire a coglierli tutti). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Abbiamo, nello specifico:</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;"><br /></span>
<br />
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;">- Il diario dal Pacifico di Adam Ewing</span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;">- Lettere da Zedelghem</span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;">- Mezze vite: il primo caso Luisa Rey</span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;">- La tremenda ordalia di Timothy Cavendish</span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;">- Il Verbo di Sonmi-451</span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; text-indent: -18pt;">- Sloosha Crossing e tutto il resto</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Tutti i racconti, tranne l’ultimo, si interrompono
esattamente a metà e passano alla vicenda successiva. La struttura è quella di un "1 2 3 4 5 6 5 4 3 2 1": “Sloosha Crossing e tutto
il resto” funge da spartiacque, è da un lato l’elemento più piccolo della
matrioska, dall’altro quello che racchiude tutte le altre storie. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il romanzo è stato recentemente ristampato da Frassinelli, in occasione
dell’uscita del film diretto dai fratelli Wachowski. Prima di passare dunque
all’analisi dei singoli racconti e dei rimandi che li legano, ecco la copertina
del romanzo nell’edizione che ho io e che riproduce la locandina del film:</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-1PRz7VhdbTU/UR1dRGeICfI/AAAAAAAAAEY/S8_vJv21OdE/s1600/cloud-atlas-mitchell-frassinelli1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-1PRz7VhdbTU/UR1dRGeICfI/AAAAAAAAAEY/S8_vJv21OdE/s320/cloud-atlas-mitchell-frassinelli1.jpg" width="212" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ecco la trama fornita dall’editore:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I sei protagonisti di "Cloud Atlas
- L'atlante delle nuvole" vivono in punti e momenti diversi del mondo e
del tempo, eppure fanno parte tutti di un unico schema, una specie di matrioska
composta da sei personaggi uniti l'uno all'altro dal filo sottile e
inestricabile del caso. Le loro anime si spostano come nuvole, passando dal
corpo di un notaio<span class="apple-converted-space"> <span class="textexposedshow">americano di metà
Ottocento, giunto su un'isola del Pacifico per assistere ai devastanti effetti
del colonialismo, al giovane musicista che s'intrufola nell'esistenza di un
celebre compositore belga tra le due guerre mondiali. Da un'intrepida
giornalista che indaga sull'omicidio di uno scienziato antinucleare in piena
guerra fredda, a un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni
Ottanta, sino a un clone schiavizzato nella Corea del prossimo futuro. Per
arrivare infine all'alba del nuovo mondo - all'indomani dell'Apocalisse - e al
suo primitivo, stupefatto abitante. I sei personaggi si trasformano vivendo
avventure incredibili in un affascinante, inventivo viaggio nella Storia dalle
grandi esplorazioni fino ai confini del mondo che verrà - e nell'anima stessa
dell'uomo. Un romanzo generoso, un'apoteosi di sapori, colori e atmosfere che
emoziona, stordisce e finisce dove tutto era iniziato. Un'epica storia del
genere umano nella quale le azioni e le conseguenze delle nostre vite si
intrecciano attraverso il passato, il presente e il futuro, mentre le nostre
anime mutano cambiando per sempre il nostro destino.</span></span></span><o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il primo dei racconti, come ho già accennato sopra, si
intitola “Il diario dal Pacifico di Adam Ewing”. È ambientato nelle Isole
Chatham nel 1850, e riprende la forma del diario di bordo. Ewing, un giovane
notaio di San Francisco, si trova su una delle isole dell’arcipelago durante un
viaggio per le Hawaii, e attende riparazioni alla sua nave. Durante il suo
soggiorno assiste alla fustigazione dello schiavo Moriori Autua (provando pietà per lui), e
conosce il dottor Henry Goose, un inglese che diventa ben presto suo unico
amico e gli diagnostica un’infezione da parassiti. Si offre dunque di
imbarcarsi sulla nave con Adam e di aiutarlo a guarire. Durante il viaggio,
tuttavia, Ewing scopre che Autua s’è imbarcato clandestinamente; il Moriori lo
prega allora di intercedere presso il capitano, in modo da convincerlo ad
accettare i suoi servizi come marinaio. Ha, infatti, visto la pietà negli occhi
di Adam durante la fustigazione e lo considera ormai un amico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Questo è, in breve, il preambolo da cui la vicenda si snoda,
senza dare ulteriori dettagli sulla trama del racconto per non rovinare la
lettura a chi volesse approfondire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ecco le foto dei personaggi come sono mostrati nel film dei Wachowski:</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-P6NFIrk2Dn4/UR1dSWm1QhI/AAAAAAAAAE0/sVlvfTicWns/s1600/cloud-atlas-warner06.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-P6NFIrk2Dn4/UR1dSWm1QhI/AAAAAAAAAE0/sVlvfTicWns/s320/cloud-atlas-warner06.jpg" width="286" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">David Gyasi as Autua</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-TzNRFFfvBf8/UR1dPPfRk6I/AAAAAAAAAD0/Xv_zj4Tur08/s1600/CA_Poster_Adam_Ewing.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-TzNRFFfvBf8/UR1dPPfRk6I/AAAAAAAAAD0/Xv_zj4Tur08/s320/CA_Poster_Adam_Ewing.jpg" width="222" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jim Sturgess as Adam Ewing</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-XiiQMXySAT4/UR1dPcoZ5QI/AAAAAAAAAEE/TpfwVvbBeOE/s1600/Cloud-Atlas_Henry-Goose_001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" height="275" src="http://3.bp.blogspot.com/-XiiQMXySAT4/UR1dPcoZ5QI/AAAAAAAAAEE/TpfwVvbBeOE/s320/Cloud-Atlas_Henry-Goose_001.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tom Hanks as Henry Goose</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Lo stile di questo racconto, come ho detto, riprende quello
dei diari di bordo. Da un lato, in effetti, le sei vicende sono altrettanti
esercizi di stile: ognuna ne ha uno suo peculiare, che Mitchell è stato davvero
bravo nel riprodurre. (Anzi, sarebbe molto interessante andare a leggere il
romanzo in inglese, per godersi al meglio tutte le trovate e gli <i>éscamotage</i> linguistici utilizzati.) In
traduzione, in effetti, questo racconto in particolare rende meno di quanto
potrebbe: risulta un po’ forzoso l’inserimento di termini della lingua
ottocentesca, e questo rallenta la lettura. Non che la traduzione sia fatta
male, capiamoci, anzi leggendo qua e là qualche stralcio del romanzo in inglese
l’ho trovata molto buona (anche perché tradurre un romanzo tanto denso non
dev’essere lavoro semplice). Tuttavia, in una traduzione di per sé corretta,
alcune parti <i>avrebbero virtualmente
potuto </i>essere rese diversamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Andando a leggere anche la seconda parte del diario di
Ewing, che poi è quello che va a chiudere il romanzo, si capisce però che
proprio questo è il racconto in cui meglio si esplicita il senso dell’intero
volume. Si parla di una società predatrice, Inglesi che sfruttano i Maori e
Maori che sfruttano i Moriori. Il forte mangia, il debole soccombe, che si
tratti di inganno o di pura forza bruta. Questo, nel racconto di Adam Ewing,
viene esplicitato a chiare lettere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E tuttavia ciò che c’è di bello, in questo come nelle altre
vicende narrate, è che permane sempre una speranza, la speranza ossia che
qualcosa possa cambiare.</span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Dalle ultime righe del racconto:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><i>«[…]Ingenuo di un sognatore, Adam. Chi
osa sfidare quell’idra dalle molte teste che è la natura umana paga il suo
gesto con atroci sofferenze e con lui la sua famiglia! Quando esalerai l’ultimo
respiro capirai che la tua vita altro non è stata che una piccola goccia in un
oceano sconfinato!»</i></span></i><br />
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ma cos’è l’oceano se
non una moltitudine di gocce?</span></i></span></i></div>
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span></i>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Col secondo racconto (“Lettere da Zedelghem”), che vede
protagonista il giovane compositore Robert Frobisher, si fa un balzo in avanti
nel tempo fino al Belgio del 1931. La forma è quella del romanzo epistolare,
con lettere indirizzate da Frobisher al suo amico e amante Rufus Sixsmith,
studente di Cambridge. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-vxuDSfowbR0/UR1dTBFF96I/AAAAAAAAAE8/bFbrfV0EVKw/s1600/tumblr_mdckexrXVv1rqf3yzo1_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="209" src="http://3.bp.blogspot.com/-vxuDSfowbR0/UR1dTBFF96I/AAAAAAAAAE8/bFbrfV0EVKw/s320/tumblr_mdckexrXVv1rqf3yzo1_500.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ben Whishaw as Robert Frobisher</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-v5R8dyHoDJ0/UR1dSpC48aI/AAAAAAAAAE4/jAwwoaZPIwQ/s1600/tumblr_mc69gsOnPt1qjf6ruo1_500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-v5R8dyHoDJ0/UR1dSpC48aI/AAAAAAAAAE4/jAwwoaZPIwQ/s320/tumblr_mc69gsOnPt1qjf6ruo1_500.jpg" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">James D'Arcy as Rufus Sixsmith</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Robert Frobisher è un geniale quanto spiantato musicista,
diseredato dal padre e tuttavia abbastanza furbo da riuscire a cavarsela con
qualche espediente. Decide, per provare a cambiare le sue sorti, di lasciare
l’Inghilterra e di dirigersi in Belgio, sulle tracce di una vecchia gloria
della musica: Vyvyan Ayrs, vecchio compositore in ritiro, malato di sifilide e
quasi cieco. Vuole offrirgli i suoi servigi come copista, in modo che possa
tornare a comporre. Rendendosi conto del talento del ragazzo, Ayrs lo accetta
nella sua vita: gesto, questo, che non sarà privo di conseguenze. Frobisher
intreccerà una relazione sessuale con Jocasta, moglie di Vyvyan, e si
innamorerà apparentemente ricambiato della loro figlia Eva (personaggio del
tutto assente nella trasposizione cinematografica). Tutto andrà per il meglio,
fino a che Frobisher non si troverà a dover scegliere fra il piegarsi alla
dittatura di Ayrs e la propria reputazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-OFwaeHw-15M/UR1dQs8vBtI/AAAAAAAAAEM/Y_p97AVDobM/s1600/Cloud-Atlas_Vyvyan-Ayrs_001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-OFwaeHw-15M/UR1dQs8vBtI/AAAAAAAAAEM/Y_p97AVDobM/s1600/Cloud-Atlas_Vyvyan-Ayrs_001.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jim Broadbent as Vyvyan Ayrs</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-K6Qn0ROfh7o/UR1dO-qeGfI/AAAAAAAAADw/REzZV0K06Ls/s1600/CA_Berry_Letters.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-K6Qn0ROfh7o/UR1dO-qeGfI/AAAAAAAAADw/REzZV0K06Ls/s320/CA_Berry_Letters.jpg" width="317" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Halle Berry as Jocasta Ayrs</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">In questo racconto lo stile si fa più fluido, vivace,
amaramente ironico. Ne è complice il carattere di Robert, come anche la natura
del suo personaggio stesso: è l’incarnazione dell’artista (tra l’altro, è lui a
comporre il sestetto “Cloud Atlas”), un personaggio perennemente in movimento,
in <i>fuga </i>(bello il rimando alla “fuga” musicale).
Il lessico, infatti, si fa ricchissimo di rimandi alla musica, all’orchestra,
alla composizione. Il mondo è per Frobisher un mondo di suoni, di sinestesie,
dove il colore e l’immagine stessi diventano musica. Stilisticamente, in
effetti, è uno dei racconti più interessanti; viene accennato qui il concetto
del “tutto torna”. La sinfonia che Ayrs intende comporre, ad esempio, si chiama
<i>“Eternal Recurrence”</i>. È il concetto
del girare in tondo, del percorrere gli stessi passi senza rendersene conto,
del tornare negli stessi luoghi e del compiere le stesse azioni, non soltanto
nella vita corrente ma anche in quelle anteriori e future. L’eterno ritorno che
teorizzava Nietzsche. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">C’è poi un rimando al primo racconto, poiché Robert trova e
legge il “Diario dal Pacifico di Adam Ewing”. Fa la sua comparsa, inoltre, la
voglia a forma di cometa che alcuni personaggi hanno sulla clavicola. Simbolo,
pur se non viene mai esplicitato, dell’anima reincarnata. La cosa divertente è
Mitchell non si limita a inserire un rimando al passato, ossia alla vicenda di
Adam Ewing, ma anche un onirico rimando al futuro! Ossia a quello che, noi non
lo sappiamo ancora, sarà il quinto dei racconti che compongono il volume. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Interessante anche un sottile rimando alla Genesi cristiana:
dando per scontato che Frobisher sia proprio una reincarnazione di Adam
(Adamo), si nota come in questa vita venga tentato da Eva: elemento, questo,
che segnerà proprio l’inizio della sua caduta.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il terzo racconto è: “Mezze vite: il primo caso Luisa Rey”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ambientato nella fittizia città californiana di Buenas
Yerbas nel <st1:metricconverter productid="1975, ha" w:st="on">1975, ha</st1:metricconverter>
la struttura di un thriller e non essendo io particolarmente amante dei
thriller è stato il racconto che mi ha entusiasmato meno. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La protagonista è Luisa Rey, una giovane giornalista che si
trova, suo malgrado, coinvolta in un’investigazione su un caso più grande di
lei. Si tratta infatti dei rapporti sulla sicurezza di una nuova centrale
nucleare: malgrado i dati ufficiali, infatti, un rapporto redatto dal fisico
Rufus Sixsmith dimostrerebbe che l’impianto è tutt’altro che sicuro e che anzi
un guasto potrebbe provocare danni incalcolabili (si fa riferimento
all’incidente di Three Mile Island, qui il Wiki: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_di_Three_Mile_Island">http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_di_Three_Mile_Island</a>).
Rufus Sixsmith è il primo legame col racconto precedente, e fra l’altro Luisa
entrerà in possesso delle lettere di Frobisher, gelosamente conservate da
Sixsmith. Tramite lui, comunque, la giornalista entra in possesso di una delle
copie del rapporto che dimostra la pericolosità della centrale nucleare. Inizia
così un’altra fuga per la vita.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-O97QHT95jyc/UR1dQ7ftUKI/AAAAAAAAAEQ/CUr1f298o2E/s1600/Luisa-Rey.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-O97QHT95jyc/UR1dQ7ftUKI/AAAAAAAAAEQ/CUr1f298o2E/s320/Luisa-Rey.jpg" width="223" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Halle Berry as Luisa Rey</td></tr>
</tbody></table>
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il quarto racconto, “La tremenda ordalia di Timothy
Cavendish”, è ambientato in Gran Bretagna ai giorni nostri. È un racconto in
chiave comica – sia pure un poco amara – della vicenda di Timothy Cavendish, un
piccolo editore che si trova, non senza colpa, minacciato da una banda di
gangster. Con la scusa di proteggerlo, suo fratello lo fa rinchiudere in una
sperduta casa di riposo dai confini invalicabili e sorvegliati dalla perfida
infermiera Noakes. Da quel momento in poi, tutta la sua vita diventerà un
rocambolesco tentativo d’evasione (l’ennesima <i>fuga</i>).</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-dxsIp4vNUZc/UR1dPgEP3nI/AAAAAAAAAD8/BMQMnFNL-4M/s1600/Cloud-Atlas_Nurse-Noakes_001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-dxsIp4vNUZc/UR1dPgEP3nI/AAAAAAAAAD8/BMQMnFNL-4M/s1600/Cloud-Atlas_Nurse-Noakes_001.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hugo Weaving as Nurse Noakes</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-QUQ4-Wu8coc/UR1dRXyOcZI/AAAAAAAAAEo/QroEIF1XaKQ/s1600/cloud-atlas-pstr02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-QUQ4-Wu8coc/UR1dRXyOcZI/AAAAAAAAAEo/QroEIF1XaKQ/s320/cloud-atlas-pstr02.jpg" width="223" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jim Broadbent as Timothy Cavendish</td></tr>
</tbody></table>
</span></div>
<div style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anche qui, c’è un rimando alla vicenda di Luisa Rey:
Cavendish si trova fra le mani, e legge, proprio un manoscritto intitolato
“Mezze vite: il primo caso Luisa Rey”. Diventa palese dunque che il legame fra
i racconti è in primo luogo un legame letterario: i personaggi leggono le
storie degli altri personaggi (o, in un paio di casi, le guardano). Questo si
esplicita specie nella seconda parte del romanzo, dove la conclusione di un
racconto rimanda direttamente all’incipit del successivo, creando uno splendido
effetto a cascata che, fra l’altro, chiarifica molti punti oscuri e cattura il
lettore rendendo la lettura dell’opera una vera discesa. Giunti alla seconda
metà, infatti, si è perfettamente in grado di rimettere i tasselli a posto, la
cesura fra un racconto e l’altro è meno netta e dunque la lettura risulta molto
meno ostica: il meccanismo e gli stili sono ormai chiari, i mondi sono
familiari e il lettore s’è abituato a fare i bagagli e a saltare dall’uno
all’altro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">In questo racconto, il legame che emerge è anche quello
dello spostamento: nel loro ripercorrere gli stessi sentieri, nel loro essere
in fuga, in movimento, i personaggi prendono navi, prendono treni. I treni si
fermano, ripartono, a intermittenze che ricordano quelle della stessa vita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Timothy Cavendish, inoltre, si rivolge spesso direttamente a
un ipotetico regista che dovrebbe trarre dalla sua storia un film. Elemento
questo che sarà importante nella storia successiva.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Altri sottili rimandi legano Cavendish alla figura di Robert
Frobisher. Non soltanto c’è un punto in cui chiama i suoi genitori “Mater” e
“Pater”, come Robert, ma anche lui parla di un “atlante delle nuvole”:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">“Cosa non avrei dato
ora per una mappa immutabile dell’ineffabile sempre costante? Per possedere,
per così dire, un atlante delle nuvole.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ecco dunque il concetto, di nuovo, dell’eterno ritorno come
già l’aveva espresso l’eterno ragazzo Frobisher. Timothy invece è vecchio, ed è
come se siano due facce della stessa medaglia. Uno giovane, l’altro anziano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La penultima vicenda presentata è quella di Sonmi-451, ed è
in assoluto la mia preferita. Siamo qui in ambito fantascientifico, in una
Corea futuristica governata da una corpocrazia. Si tratta di un luogo in cui la
sola religione esistente è ormai quella del denaro, una forma evoluta di
società consumistica, dove i concepimenti, la morte, lo stesso corredo genetico
degli individui vengono programmati e controllati. Una società, si scoprirà in
seguito, che si regge sul tabù del cannibalismo (e di nuovo è sempre lo stesso
concetto sotto altre forme: il forte mangia, il debole soccombe). La forma
usata è quella dell’intervista, realizzata da un Archivista alla prigioniera
Sonmi-451. Veniamo a scoprire che Sonmi è una cosiddetta “servente”, ossia un
essere umano clonato le cui facoltà intellettive vengono ridotte al minimo e
che viene utilizzato come schiavo nei lavori più umili. Queste serventi non
sentono la necessità di farsi domande, non comprendono il mondo e il modo in
cui vivono. Comprendono soltanto il trascorrere sempre uguale dei giorni, ma
non hanno quello slancio interiore che spingerebbe una creatura dotata di
ragione a ribellarsi. Sono poco più che degli automi, e tali vengono
considerate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Le giornate sempre identiche di Sonmi-451 vengono però spezzate da
un’altra servente, Yoona-939. Quest’ultima s’è infatti appropriata di un tesoro
dimenticato dagli umani, un libro di fiabe. Torna dunque il tema del libro, in
generale l’importanza della cultura. È proprio dal libro, dalla conoscenza, che
vedrà la luce il desiderio di ribellione e di innalzamento di Yoona, e avrà
inizio l’ascesi di Sonmi. In un mondo che è prossimo alla fine della sua
storia, Sonmi deve letteralmente imparare a pensare, e a venirle in aiuto sarà
Hae-Joo Im, giovane universitario e comandante dell’Unione, un’organizzazione
ribelle che si propone di usare gli artifici (gli esseri umani clonati, gli
schiavi come le serventi) per scatenare una rivoluzione.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-3FjYf_g6GjM/UR1dTAKZSgI/AAAAAAAAAFA/_flgsAMP6CA/s1600/tumblr_mgtx5l6ziF1qaeg8yo1_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="http://2.bp.blogspot.com/-3FjYf_g6GjM/UR1dTAKZSgI/AAAAAAAAAFA/_flgsAMP6CA/s320/tumblr_mgtx5l6ziF1qaeg8yo1_1280.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Doona Bae as Sonmi-451</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-VhxTs1S5AXM/UR1dPeGpK6I/AAAAAAAAAEA/sj4QGJgLnvc/s1600/Cloud+atlas.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="199" src="http://1.bp.blogspot.com/-VhxTs1S5AXM/UR1dPeGpK6I/AAAAAAAAAEA/sj4QGJgLnvc/s320/Cloud+atlas.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jim Sturgess as Hae-Joo Im (nel film chiamato "Chang", <br />
ma nel libro Chang è un altro personaggio)</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anche qui si stabilisce un legame con le vicende precedenti,
a partire dal fatto che Sonmi e Hae-Joo guardano un film intitolato “La
tremenda ordalia di Timothy Cavendish” (sì, è esattamente <i>quella </i>storia di cui si è già parlato). Inoltre Sonmi, oltre a
possedere la voglia a forma di cometa, ha un déjà vu che rimanda nientemeno che
alla vicenda di Luisa Rey. C’è inoltre – e questo vale in generale anche per
gli altri racconti – un ritorno dei luoghi: le Hawaii, per esempio, ma anche
Swannekke, il sito in cui si trova la centrale nucleare nella vicenda di Luisa
Rey. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Interessante è anche l’accenno ai sogni come “luoghi dell’anima”,
in cui siamo altre anime, in altri tempi e in altri posti. Estrapolo una
citazione anche da qui, una citazione che è un po’ ciò che regge non solo
questa storia ma tutto il libro, nonché tutta la storia dell’umanità:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">“In principio, c’è
l’ignoranza. L’ignoranza genera paura. La paura genera odio, e l’odio genera
violenza. La violenza crea altra violenza, finché l’unica legge diventa ciò che
viene stabilito dal più forte.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A partire da questo assunto si giunge a un finale che non
rivelo ma che mi ha lasciato a bocca aperta, nonché abbastanza amareggiata,
essendo tra l’altro diverso rispetto alla versione che ne danno nel film. Ma su
questo tornerò fra qualche riga, ora è tempo di parlare dell’ultimo racconto:
“Sloosha Crossing e tutto il resto”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Questo è il solo racconto che viene presentato in soluzione
continua, e fa da spartiacque con la seconda metà del volume. L’ambientazione è
quella, già trovata, delle Isole Hawaii (anzi, Hi-Uay). Siamo però nel lontano
futuro, dopo <st1:personname productid="la Caduta" w:st="on">la Caduta</st1:personname>
dell’umanità (in seguito, verrebbe da dire, a una catastrofe nucleare): il
mondo è tornato quasi interamente a uno stato tribale, in cui permangono
tuttavia elementi della cultura e del linguaggio delle civiltà passate, ormai
ridotte a leggende. Una di queste leggende è Sonmi, elevata al rango di
divinità e venerata dalle popolazioni delle isole. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La vicenda è quella di Zachry, un giovane pastore che perde
il padre e il fratello in seguito all’agguato di una tribù rivale. Innumerevoli
sono in questo caso i rimandi alla religione cristiana, uno su tutti è
rappresentato dai nomi stessi dei personaggi, quasi tutti nomi biblici: abbiamo
Zachry, e poi Adam, e poi i nomi delle tribù: Kona e Abel. Impossibile non
notare l’assonanza con Caino e Abele, e il conseguente rimando al fratricidio.
Tuttavia, la filosofia predominante è derivata dall’antico buddhismo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Oltre a queste tribù quasi selvagge, tuttavia, v’è un’altra
popolazione: i cosiddetti Prescienti. Esseri dalla pelle perfetta, scura, molto
simili fra loro, dotati di una propria lingua e di una tecnologia molto
evoluta. Una donna della tribù dei Prescienti, Meronima, sceglie di trascorrere
un po’ di tempo nella tribù di Zachry ufficialmente a fini di studio. Proprio
nella borsa di Meronima, Zachry trova un “uovo d’argento”, una sorta di
proiettore, in cui vede la storia di Sonmi-451 come era stata registrata, molti
secoli prima, dall’Archivista. Meronima chiede dunque di essere accompagnata
sul Mauna Kea, la cima più alta dell’isola, in cui si dice dimori il diavolo.
Zachry si offre di andare con lei, e io non rivelo ciò che troveranno in cima
alla montagna. Mi limito, come sempre, a rimarcare quel concetto di speranza
che pure ritorna sempre, con una citazione:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">«[…]Ascolta, selvaggi
e civilizzati non sono separati da tribù, da credenze o da montagne, no, ogni
essere umano è tutte e due le cose. Gli Antichi possedevano <st1:personname productid="la Forza" w:st="on">la Forza</st1:personname> delle divinità, ma
erano pure selvaggi come sciacalli, ed è questo che ha generato <st1:personname productid="la Caduta. Ho" w:st="on"><st1:personname productid="la Caduta." w:st="on">la Caduta.</st1:personname> Ho</st1:personname> conosciuto selvaggi
nel cui petto pulsa uno splendido cuore civilizzato. Forse pure qualche Kona.
Non così tanti da condizionare l’intera tribù, ma chissà, un giorno forse? Un
giorno.»<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">‘Un giorno’ era una
minuscola speranza, più piccola di una pulce.<o:p></o:p></span></i></div>
<div style="font-style: italic; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">«Sì,» ricordo che Meronima
ha detto, «ma non è mica facile sbarazzarsi delle pulci.»</span></i></div>
<div style="font-style: italic; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></i></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="font-style: italic; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-o_BTURhR1Rg/UR1dRohEpxI/AAAAAAAAAEk/p_7YpcILJyc/s1600/cloud-atlas-pstr05.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-o_BTURhR1Rg/UR1dRohEpxI/AAAAAAAAAEk/p_7YpcILJyc/s320/cloud-atlas-pstr05.jpg" width="223" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-style: normal;">Tom Hanks as Zachry</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="font-style: italic;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="font-style: italic; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-LTGJNRip3w0/UR1dSbfUNTI/AAAAAAAAAEw/JCnVrUy2AoU/s1600/halleberry_cloudatlas4.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="252" src="http://4.bp.blogspot.com/-LTGJNRip3w0/UR1dSbfUNTI/AAAAAAAAAEw/JCnVrUy2AoU/s320/halleberry_cloudatlas4.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-style: normal;">Halle Berry as Meronima</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="font-style: italic; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Questo è lo stesso concetto che viene espresso da Adam Ewing
esattamente alla fine del libro. Ogni azione, in qualche modo, è legata al futuro e lo influenza: sia esso futuro prossimo, o futuro di centinaia d'anni.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Io spero davvero, se siete arrivati a questo punto, di
essere stata abbastanza chiara in questa recensione. Come avrete capito si
tratta di un libro parecchio denso, dunque non facile né da commentare né da
riassumere. Il filo che lega i racconti, in effetti, è piuttosto sottile ma,
come avete visto, c’è. Ed è un filo che, bene o male, lascia dentro qualcosa.
Questo romanzo, infatti, ha il gran merito di fare riflettere: sull’anima, sul
futuro dell’umanità, sul suo passato, su tanti altri quesiti antichi quanto il
mondo e destinati, probabilmente, a rimanere irrisolti.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">È interessante come, a un livello puramente strutturale, i
vari racconti siano contemporaneamente reali e fittizi. Sono fittizi poiché si
tratta di diari, lettere, narrazioni e film letti e guardati di volta in volta
dal protagonista del racconto successivo; sono reali nel momento in cui noi li leggiamo coi nostri occhi. Ci viene inoltre mostrato come gli esseri umani, nel
corso dei secoli e delle epoche storiche, restino fondamentalmente gli stessi
quando si parla di passioni e di sentimenti. Vi è un’unione di sacro e profano,
di amarezza e speranza. È un romanzo che va saputo leggere,ma che indubbiamente
è in grado di lasciare una traccia indelebile.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Prima di concludere vorrei spendere due righe sul film che i fratelli
Wachowski hanno tratto dal romanzo, per evidenziare delle cose che mi hanno colpito.
Intanto, eccovi la versione estesa del trailer:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/6Fi3fNmSvso?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Come lo stesso David Mitchell ci tiene a puntualizzare, film
e libro sono due cose <i>diverse: </i>il
libro è una matrioska, il film un mosaico. Va detto che lo spirito del libro viene
generalmente rispettato, tant’è che a me è piaciuto molto anche il film, ma che la pellicola si comprende totalmente soltanto se si è letto il libro. C’è inoltre una differenza sostanziale: nel film viene privilegiato di molto l’aspetto
romantico della vicenda, elemento questo che invece non è fondamentale nel
libro, anzi. Nel caso, per dire, di Sixsmith e Frobisher, viene largamente
fatto intuire che fossero innamorati ma non viene mai esplicitato direttamente.
Ancor di più diventa evidente con Hae-Joo e Sonmi, quando la risposta che Sonmi
dà all’Archivista che le chiede se fosse innamorata di Hae-Joo si rivela essere
completamente diversa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A proposito di Hae-Joo Im, è stata molto criticata ai
Wachowski la scelta di non prendere un attore orientale per il ruolo. A me
invece è parso naturale, perché ho interpretato fin da subito i lineamenti
“meticci” di Hae-Joo come il naturale risultato dell’evoluzione dell’uomo in un
mondo sempre più globalizzato. E anzi, trovo interessante il fatto che gli
organismi clonati, come le serventi, abbiano invece tratti orientali puri, in
quanto tale più “antichi”: paradossalmente, nel mondo futuristico immaginato da
David Mitchell, è quell’umanità “meticciata” nei secoli ad essere chiamata
“purosangue”, mentre i geni antichi e “non mescolati” delle serventi danno
origine a creature che nascono per essere praticamente ridotte in schiavitù.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I dati del libro, per chi fosse interessato all’acquisto:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Cloud
Atlas”<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autore:
David Mitchell<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore:
Frassinelli<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-GB"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 599<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span lang="EN-GB">Prezzo:
14,90 </span>€</span><span lang="EN-GB"><o:p></o:p></span></div>
</div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E visto che per questa volta direi di avere blaterato
proprio abbastanza, mi auguro che abbiate gradito la recensione (se ce l’avete
fatta ad arrivare fin quaggiù, tanto di cappello)! </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Alla prossima!</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-66351093421577183202013-01-29T10:41:00.000-08:002013-02-14T17:53:06.456-08:00Tetti Verdi<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Giunti a questo punto, al traguardo della terza recensione
(che per me è un traguardo data la mia cronica mancanza di assiduità e metodo),
dovete sapere che una mia passione sono i libri classici per ragazzi. Ne leggo
più o meno uno alla settimana, di solito la domenica mattina, per rilassarmi.
Ho scoperto che spesso e volentieri sono ottimi compagni, una sorta di gattini
affettuosi ma vivaci, meno sofisticati e furbi dei loro colleghi adulti ma, molte
volte, incredibilmente più freschi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Segue che, trattandosi di un classico per ragazzi, il
romanzo di cui andrò a parlare ha goduto di un adattamento animato. Dato il
titolo del post, qualcuno avrà capito. Anzi, la maggior parte di voi avrà
capito. Va be’, via, finiamola coi preamboli… SIGLA!!!</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://2.gvt0.com/vi/1S_YfW9GQFY/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/1S_YfW9GQFY&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/1S_YfW9GQFY&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">ANNA DAI CAPELLI
ROSSI</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">di Lucy Maud
Montgomery</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non molti sanno che il famoso cartone animato di cui ci
siamo appena goduti la sigla, “Anna dai capelli rossi” (prodotto nel 1979 dalla
Nippon Animation) è tratto da un romanzo di Lucy Maud Montgomery pubblicato nel
1908 e intitolato: “Anne of Green Gables” (Anna dei Tetti Verdi). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il libro ha goduto di immediato successo, di sette seguiti e
altri tre libri collegati, nonché di numerosissimi adattamenti di cui parlerò
fra un po’.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anzitutto, come al solito, qualche riga per presentare
l’autrice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Lucy Maud Montgomery nasce nel <st1:metricconverter productid="1874 a" w:st="on">1874 a</st1:metricconverter> Clifton, ora New London, sull’Isola del
Principe Edoardo in Canada. Un luogo questo a cui resterà sempre legatissima,
tanto da renderlo sfondo di molte sue opere e dello stesso “Anna dai capelli
rossi”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-c4JyDjAZ_EY/UQgUiYyMnDI/AAAAAAAAAC0/tn38drwhNMQ/s1600/pei5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-c4JyDjAZ_EY/UQgUiYyMnDI/AAAAAAAAAC0/tn38drwhNMQ/s320/pei5.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A meno di due anni Lucy resta orfana di madre e
viene affidata alle cure dei nonni; cresce così in un ambiente molto rigido e
passa buona parte della sua infanzia da sola: proprio per colmare la sua
solitudine inizia così a inventare storie e a crearsi amicizie immaginarie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-9vQKdz3maC4/UQgUhlUqVCI/AAAAAAAAACs/0L74aSz3zV8/s1600/Lmmontgomery1884.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-9vQKdz3maC4/UQgUhlUqVCI/AAAAAAAAACs/0L74aSz3zV8/s320/Lmmontgomery1884.gif" width="271" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Lucy a dieci anni di età.</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Dimostrandosi sempre un’ottima studentessa riesce, dopo le
scuole superiori, a ottenere l’abilitazione all’insegnamento e a studiare letteratura
all’Università di Halifax. Comincia così a insegnare, pur senza provare
particolare passione per il suo mestiere e tuttavia mantenendolo poiché le
lascia il tempo per scrivere. Inizia così a pubblicare racconti, più di cento
in soli dieci anni (1897-1907). Il suo essere una giovane donna molto
affascinante le procura numerosi <i>flirt </i>giovanili,
ma il matrimonio (“scelta obbligata di ogni donna del Canada”) arriverà
soltanto nel 1911, quando sposerà il ministro presbiteriano Ewen MacDonald.
Avranno tre figli, di cui uno nato morto. Il trasferimento in Ontario al
seguito del marito coinciderà con uno dei momenti maggiori della produzione
della prolifica scrittrice, ma andrà di pari passo con la sua infelicità. La
scrittura, infatti, sarà la sua unica consolazione contro una vita fatta di
maternità, chiesa e depressione che mal si addiceva a uno spirito emancipato
come il suo, mentre la salute mentale del marito andrà sempre più
deteriorandosi. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Lucy Maud Montgomery muore a Toronto nel <st1:metricconverter productid="1942, a" w:st="on">1942, a</st1:metricconverter> sessantasette anni,
in seguito (parrebbe) a una trombosi coronarica. Data la depressione di cui
soffriva, tuttavia, non si esclude il suicidio.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-iTYqeTzm8G8/UQgUiOibNRI/AAAAAAAAAC4/aaKrZ6wlO08/s1600/lucymaud.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-iTYqeTzm8G8/UQgUiOibNRI/AAAAAAAAAC4/aaKrZ6wlO08/s320/lucymaud.jpg" width="250" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autrice incredibilmente prolifica, scrive una ventina di
romanzi e centinaia di racconti, oltre ad articoli di giornale, poesie, saggi,
diari e un’autobiografia. Tuttavia, è consapevole di non aver mai scritto “il”
libro della sua vita (pur se lettori illustri come Mark Twain lodano la sua
Anna come la più deliziosa e commovente bambina dai tempi di Alice Liddell). È,
inoltre, la prima donna canadese ad essere accolta come membro nella Royal
Society of Arts in England, nonché come membro dell’Ordine dell’Impero
Britannico (1935).</span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La sua fama, soprattutto all’estero, resta però legata al romanzo “Anna
dai capelli rossi”. </span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-HyTsCdOSPEc/UQgUe5NVb0I/AAAAAAAAACY/LhrJCszeoKM/s1600/9788817037075.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-HyTsCdOSPEc/UQgUe5NVb0I/AAAAAAAAACY/LhrJCszeoKM/s320/9788817037075.jpg" width="207" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La mia edizione è quella integrale, pubblicata da Rizzoli
nella collana Biblioteca Universale, e la trama è nota a tutti:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anna Shirley ha undici anni quando arriva
a casa di Marilla e Matthew, due anziani fratelli che vivono insieme nella
fattoria di Green Gables. Anna è una bambina vivace, esuberante, che incanta
subito Matthew e che finisce per conquistare anche la severa e inflessibile
Marilla.<o:p></o:p></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il successo del romanzo e della figura di Anna in particolare è tale da aver
dato luogo, nel corso degli anni, a numerosi adattamenti sia teatrali che
televisivi. Si ricordano due film cinematografici, uno muto del 1919 (ormai
perduto), con la bella Mary Miles Minter nel ruolo di Anna, e uno del 1934 con
protagonista Dawn Evelyeen Paris (che in seguito cambierà il suo nome d’arte
proprio in “Anne Shirley”).</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-q6x_2VJPSl4/UQgUh_I4blI/AAAAAAAAAC8/Y9B3M7RfqNc/s1600/Minter05.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-q6x_2VJPSl4/UQgUh_I4blI/AAAAAAAAAC8/Y9B3M7RfqNc/s320/Minter05.jpg" width="247" /> </a><a href="http://3.bp.blogspot.com/-MJUNI6fd9mA/UQgUggBpJGI/AAAAAAAAACk/yTj4v0G-W0s/s1600/Anne-Shirley-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-MJUNI6fd9mA/UQgUggBpJGI/AAAAAAAAACk/yTj4v0G-W0s/s320/Anne-Shirley-1.jpg" width="246" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Abbiamo poi sette film per la televisione, sei
serie televisive (di cui una prevista proprio per il 2013) e cinque fra musical
e adattamenti teatrali. Di seguito uno dei tanti trailer:</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://2.gvt0.com/vi/czJi_FpLBYY/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/czJi_FpLBYY&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/czJi_FpLBYY&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I luoghi in cui Lucy Maud Montgomery ha vissuto e a cui s’è ispirata
per il romanzo, inoltre, sono meta di turismo e fonte di considerevoli guadagni
per l’Isola del Principe Edoardo. Sono stati ricostruiti, inoltre, la fattoria
di Green Gables (a Cavendish) e addirittura un parco tematico di Avonlea. </span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-2zWqSfaM3UQ/UQgUg_oBXPI/AAAAAAAAACo/GzIRdRmEixU/s1600/7735010862_5987d67b4e_b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="160" src="http://2.bp.blogspot.com/-2zWqSfaM3UQ/UQgUg_oBXPI/AAAAAAAAACo/GzIRdRmEixU/s320/7735010862_5987d67b4e_b.jpg" width="320" /></span></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-dtWJscpZegE/UQgUg6__X4I/AAAAAAAAACg/-fSJpSrnpqg/s1600/800px-Day256eanneq.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-dtWJscpZegE/UQgUg6__X4I/AAAAAAAAACg/-fSJpSrnpqg/s320/800px-Day256eanneq.JPG" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Venendo a parlare del romanzo, io non posso non
consigliarlo. Non solo ai bambini, ma a lettori di tutte le età. La parola più
adatta per descriverlo è: “adorabile” (e ve lo dice una che tra l’altro non ha
mai amato particolarmente l’adattamento animato – che pure è piuttosto fedele).
Inoltrandosi fra le pagine non si può non simpatizzare con Anna, non
innamorarsi della sua fantasia e vivacità. Proprio l’immaginazione è il suo
scudo contro le brutture del mondo, che pure conosce essendo lei un’orfanella
abituata a non avere nulla, neppure l’affetto. A queste mancanze supplisce con
la fantasia, abbellendo il mondo e ricreandolo, trovando l’amore di Matthew e
Marilla e crescendo fino a diventare una giovane, splendida donna che non ha
smesso di credere nei suoi sogni. Accompagnarla in questa crescita è
commovente, poiché <st1:personname productid="la Montgomery" w:st="on">la
Montgomery</st1:personname> ha una mano unica nel tratteggiare gli anni
dell’infanzia, i giochi e quei primi turbamenti che segnano l’arrivo
dell’adolescenza. Lo fa con infinità sensibilità, seguendo la traccia delle sue
sensazioni, dei sentimenti di quand’era ragazzina e forse anche delle sue
esperienze.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Un romanzo di grande freschezza e modernità, che torno a
consigliare a grandi e piccini e che, sopra ogni cosa, insegna il valore
dell’immaginazione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Qui sotto, come al solito, i dati del libro:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Anna dai capelli rossi”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autore: Lucy Maud Montgomery</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore: Rizzoli (collana Biblioteca Universale Rizzoli)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 398</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Prezzo: 9,90 <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">€</span></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<br />Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-87275210034428717912013-01-27T10:30:00.000-08:002013-02-14T17:53:32.122-08:00Il Signore Delle Langhe<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La recensione di oggi riguarda uno degli autori che stanno più in alto nella mia classifica di
gradimento personale. Un autore morto nel <st1:metricconverter productid="1963 a" w:st="on">1963 a</st1:metricconverter> Torino e nato ad Alba
nel 1922. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E qui qualcuno avrà forse già
capito di chi sto parlando. Parlo di una delle grandi penne delle Langhe,
“vicina di casa” di Cesare Pavese, nonché di un gran signore che per me è e
resterà uno dei più grandi esponenti della letteratura italiana del ‘900.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Parlo, ormai sarà chiaro, del sempre troppo ignorato Giuseppe “Beppe”
Fenoglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-RS1n26H2bJQ/UQVu-1Uf-gI/AAAAAAAAABs/d2pfDuJALtg/s1600/Fenoglio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-RS1n26H2bJQ/UQVu-1Uf-gI/AAAAAAAAABs/d2pfDuJALtg/s320/Fenoglio.jpg" width="317" /></span></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Come al solito, prima di passare
a commentare il romanzo che ho scelto, due righe per presentare l’uomo e lo
scrittore.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Beppe Fenoglio nasce, come ho detto, ad Alba nel 1922 da Amilcare
Fenoglio e Margherita Faccenda. A seguito dei suoi buoni risultati scolastici,
viene iscritto su insistenze della madre al liceo “Govone” di Alba, dove ha per
insegnanti due importanti figure che segneranno per sempre le sue idee e la sua
personalità: Pietro Chiodi e Leonardo Cocito, entrambi grandi intellettuali e
partigiani.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--rW-BoQvgiU/UQVu_v28LpI/AAAAAAAAAB8/0T5NsCLx9VI/s1600/leonardo_cocito.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/--rW-BoQvgiU/UQVu_v28LpI/AAAAAAAAAB8/0T5NsCLx9VI/s320/leonardo_cocito.jpg" width="257" /></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/-AapbsAELdRM/UQVu_NHvalI/AAAAAAAAABo/HPJwTMl9d0Q/s1600/Pietro-Chiodi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-AapbsAELdRM/UQVu_NHvalI/AAAAAAAAABo/HPJwTMl9d0Q/s320/Pietro-Chiodi.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nel 1943, Beppe viene richiamato
alle armi: finisce prima in provincia di Cuneo, poi al corso per allievi
ufficiali di Pietralata, a Roma. Dopo lo sbando dell’8 settembre si unisce alle
formazioni partigiane piemontesi, e su questo periodo della sua vita avrò modo
di ritornare quando recensirò “Il partigiano Johnny”. Nel 1949 viene pubblicato
il suo primo racconto e, un anno dopo, incontra a Torino Elio Vittorini,
Natalia Ginzburg e Italo Calvino. Inizia così la sua attività di scrittore e
traduttore, e va segnalato che, racconti sparsi a parte, soltanto tre delle sue
opere gli vennero pubblicate in vita: “I ventitré giorni della città di Alba”,
“La malora” e “Primavera di bellezza”. Il resto della sua produzione (racconti,
frammenti, traduzioni e il suo romanzo più famoso “Il partigiano Johnny”) venne
pubblicata postuma.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Beppe Fenoglio, infatti, muore a soli quarantun’anni, stroncato da un
tumore ai bronchi contro cui lottava da tempo. È sepolto nel cimitero di Alba e
nel 2005 gli è stata conferita la “Laurea ad honorem” in Lettere,
all’Università di Torino.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-jsUL2tuD1GU/UQVu_PpjTPI/AAAAAAAAABw/5Nd1YgMYUro/s1600/20050312elpbabnar_2_I_LBW.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-jsUL2tuD1GU/UQVu_PpjTPI/AAAAAAAAABw/5Nd1YgMYUro/s320/20050312elpbabnar_2_I_LBW.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">(Fenoglio ritratto da Tullio Pericoli)</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Passiamo dunque al commento vero
e proprio. Il libro che presenterò, l’avrete capito, non è “Il partigiano
Johnny”, ma ne condivide il protagonista. Si tratta di:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">PRIMAVERA DI BELLEZZA</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">di Beppe Fenoglio</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Questo libro, terzo e ultimo
romanzo di Fenoglio pubblicato in vita, esce nel 1959 per Garzanti e vince il
Premio Prato. Viene ristampato in successive edizioni, e attualmente fa parte
del catalogo Einaudi. Di seguito, la trama fornita dall’editore:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">L'avvento dell'8 settembre
1943 come data ed episodio fondamentale per molte generazioni di italiani; il
momento della scelta di vita da parte di un giovane, necessariamente portato
alla ribellione: nella vicenda di Johnny, lo stesso protagonista dell'altro
romanzo, Il partigiano Johnny, c'è tutta la realtà fascista in sfacelo; la sua
"formazione" lo conduce non a una maturità felice ma al nulla di un
mondo privo di senso. Primavera di bellezza (1959) è il terzo e ultimo libro
pubblicato in vita da Beppe Fenoglio.<span class="apple-converted-space"> </span></span>«Il romanzo venne concepito e steso in
lingua inglese. Il testo quale lo conoscono i lettori<span class="apple-converted-space"> </span><span style="text-align: start;">- dichiarò Fenoglio provocatoriamente -<span class="apple-converted-space"> </span></span>è quindi una mera traduzione»<span style="text-align: start;">.</span> <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ecco la copertina dell’edizione attualmente in commercio, collana
Einaudi Tascabili: </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-58BhC8mKXSY/UQVu8KpRX8I/AAAAAAAAABg/Bx-jwxSR3jg/s1600/05_primaverabellezza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-58BhC8mKXSY/UQVu8KpRX8I/AAAAAAAAABg/Bx-jwxSR3jg/s320/05_primaverabellezza.jpg" width="197" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Vorrei anzitutto soffermarmi sul
titolo: “Primavera di bellezza” è infatti un verso dell’inno goliardico “Giovinezza”,
composto nel 1909 dagli studenti universitari Nino Oxilia e Giuseppe Blanc. Con
alcuni rimaneggiamenti, il brano divenne inno prima degli Arditi (1917), poi
degli Squadristi (1919), infine del Partito Nazionale Fascista.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Di seguito, un’esecuzione della versione originale:</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/9Bn6UIlrWUs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Inserisco, per motivi di attinenza col romanzo,
anche un’esecuzione della versione fascista:</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/MgqTL3x9sxg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Interessante è infatti notare il
modo in cui il titolo del libro si lega al romanzo: Fenoglio racconta i giorni
dell’8 settembre con gli occhi di Johnny, un ragazzo nel pieno dei vent’anni
che frequenta la scuola per allievi ufficiali. La “giovinezza” c’è, dunque, e
con essa viene anche l’ironia. Perché Fenoglio, con quella penna argutissima
che gli è propria, descrive un ritratto della gioventù fascista che va in netto
contrasto con gli intenti pomposi e celebrativi dell’inno. Descrive caserme
disorganizzate e mezze fatiscenti, istruttori sadici, alti gradi incapaci e una
gioventù che c’è stata “tirata in mezzo”, il tutto restituito con pennellate
dai colori intensi e dal ritmo trascinante, di una vividezza che lascia rapiti.
Tanto per darvene un esempio, ecco l’incipit del romanzo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Insensibile al freddo
mordace, Johnny fissava vacuamente lo scarico della latrina. Si riscosse
all'arrivo di un compagno, ciabattante, malsano, terrone. Lo scansò a testa
bassa e filò via rasentò il muro sgocciolante, orientandosi sull'alone funereo
della lampada della sua camerata. Rivide il distretto, quel lercio maresciallo
nel primo ufficio, che portava l'uniforme come una camicia da notte, i cassetti
della scrivania pieni di omaggi e pedaggi in viveri e tabacco. Quindi il
colonnello comandante, nella sala visite: in perfetta divisa, calzava sotto i
gambali fruste pianelle di marocchino. Batté il piede per richiamare
l'attenzione dello scritturale e decretò: «...esimo fanteria. Battaglione
d'istruzione. Moana.»</span><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ora capite cosa intendo dire
quando dico che è uno dei più grandi scrittori che il secolo scorso ci abbia
lasciato? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Assolutamente impressionante è
pure l’uso che fa dell’epica, fondendola col meraviglioso occhio ironico di
cui s’è già parlato. A questo proposito è magistrale l’episodio della
dissenteria, di cui purtroppo non sono riuscita a recuperare la citazione. Basti
sapere che, a causa della cattiva nutrizione, un episodio di dissenteria
colpisce l’intera caserma e macina tutti, dal comandante fino all’ultimo degli
sguatteri. Qui Fenoglio usa l’impianto e lo stile di una battaglia epica per
descrivere la lotta dei reparti contro la dissenteria, ed è qualcosa di
eccezionale, un ritratto sincero e veridico (ben più di quanto lo sia l’inno “Giovinezza”)
che strappa ben più di un ghigno. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Beppe Fenoglio è così: scrive racconti che parlano di guerra, ma che
parlano anche di ragazzi; il suo è un ritmo di danza vivace e colorato, ma al
tempo stesso elegantissimo. Ha una maturità di prosa e di lingua che è
stupefacente, le parole scorrono sulle labbra e la sua narrazione sembra di
berla. Ed è acqua fresca! Proprio grazie alla sua eccezionale padronanza dello
stile, Fenoglio riesce non soltanto a far sorridere ma anche a far commuovere,
a restituire quando vuole farlo tutta la drammaticità di una situazione. È il
caso della parte ambientata nell’Agro Pontino, nei giorni dell’8 settembre. La
divisione di Johnny, bloccata a badare a una batteria antiaerea, resta
abbandonata a se stessa. Qui lo scrittore fa una scelta narrativa di grande intelligenza:
non mostra il bombardamento su Roma, ma ne fa solo <i>sentire il rumore. </i>E lo fa con tutta la maestria che possiede, in
uno stile che è evocativo al massimo grado e che rende quelle pagine una prova
di grande letteratura. In seguito mostra dapprima l’indecisione, lo smarrimento
dei soldati di fronte all’assoluta mancanza di ordini, all’ignoranza dei fatti.
Poi lo sbando, l’arrivo a Roma, la scoperta dell’armistizio, della fuga di
Badoglio e del Re, il senso di abbandono e poi il panico, quel non sapere più
chi siano i nemici e chi gli amici. In una nazione abbandonata anche da chi la
governa, la sola decisione che resta da prendere a Johnny è quella di tornare a
casa. Si imbarca così sul treno che lo porterà fino in Piemonte, e strada
facendo prende la decisione di unirsi alle formazioni partigiane.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-iErVLjVNY_U/UQVu_ZTCWVI/AAAAAAAAAB4/hobs4aUGjuU/s1600/fenoglio-beppe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><img border="0" height="227" src="http://1.bp.blogspot.com/-iErVLjVNY_U/UQVu_ZTCWVI/AAAAAAAAAB4/hobs4aUGjuU/s320/fenoglio-beppe.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Un autore, insomma, di gran
razza. Un autore che ora più che mai andrebbe riscoperto, letto e amato. Soprattutto,
dovrebbe finire nelle mani non soltanto degli appassionati del periodo storico
ma di chiunque cerchi un esempio di scrittura <i>bella</i> e sia interessato a scoprire un esponente sui generis della
letteratura italiana.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I dati del libro, per chi sia
interessato all’acquisto:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “Primavera di bellezza”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autore: Beppe Fenoglio</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore: Einaudi</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 186</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Prezzo: 10,00 €</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; font-size: 12pt; text-align: center;">
</div>
<div style="font-size: 12pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; font-size: 12pt; text-align: center;">
</div>
<div style="font-size: 12pt;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; font-size: 12pt; text-align: center;">
</div>
<div style="font-size: 12pt; text-align: center;">
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<br />
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span>
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span>Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-59954978080884007472013-01-24T11:33:00.000-08:002013-02-14T17:53:53.693-08:00Divinità On The Road<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Per festeggiare l’apertura del blog, giacché siamo nel
gennaio del 2013, giacché abbiamo superato indenni i Maya e tutto quello che si
portavano dietro (UFO, cataclismi, serpenti piumati ecc.), che c’è di meglio
che partire con un libro che parla proprio di divinità?</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Sì, <i>esattamente</i>
quelle divinità che si studiano a scuola, nell’epica e nei libri di storia, ma
rivisitate in una certa salsa contemporanea e memorabili protagoniste di un
viaggio <i>on the road</i> per le strade
degli Stati Uniti. </span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Sto parlando di… *rullo di tamburi*</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">AMERICAN GODS </span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">di Neil Gaiman</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anzitutto, due parole per spiegare chi è Neil
Gaiman (io dico solo che darei un rene per avere la sua immaginazione, l’altro
lo darei a Eiichiro Oda): </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Vgfs8VoLUuc/UQGKoZYDhwI/AAAAAAAAAAM/S6A1qxfbFqI/s1600/neil-gaiman.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-Vgfs8VoLUuc/UQGKoZYDhwI/AAAAAAAAAAM/S6A1qxfbFqI/s320/neil-gaiman.jpg" width="290" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Neil Richard Gaiman nasce nel <st1:metricconverter productid="1960 a" w:st="on">1960 a</st1:metricconverter> Portchester, in Gran
Bretagna. Inizia la sua carriera come giornalista ma è come fumettista che
ottiene la fama, in particolare con la serie chiamata “The Sandman” (pubblicata
in Italia da Magic Press). Nel mentre scrive racconti, specie di fantascienza,
romanzi, sceneggiature, favole, e lavora anche in ambito musicale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Volendo comunque soffermarmi sul
Gaiman romanziere, segnalo in particolare quattro dei suoi romanzi più famosi:
“Stardust”, “Nessundove”, lo stesso “American Gods” e il suo ideale seguito “I
ragazzi di Anansi”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La prima pubblicazione di “American Gods risale al 2001 e frutta a
Gaiman un premio Hugo per il miglior romanzo (oltre che un premio Nebula –
miglior romanzo di fantascienza – e un Bram Stoker per il miglior romanzo
dell’orrore). Esce in Italia nel 2003, pubblicato da Mondadori nella collana
“Piccola Biblioteca Oscar”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-p03qrjQRigA/UQGLTLTpliI/AAAAAAAAAAU/ZbFyLmQ5RkQ/s1600/COP_American+Gods_GDI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-p03qrjQRigA/UQGLTLTpliI/AAAAAAAAAAU/ZbFyLmQ5RkQ/s320/COP_American+Gods_GDI.jpg" width="222" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Di seguito la trama del romanzo
fornita dall’editore:</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br />
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Dopo tre anni di prigione
Shadow sta per tornare in libertà quando viene a sapere della morte misteriosa
della moglie e del suo migliore amico. Sull'aereo che lo riporta a casa l'uomo
riceve una proposta di lavoro da un tipo piuttosto enigmatico, Mister
Wednesday: Shadow accetta, ma gli servirà ancora qualche tempo per scoprire chi
sia in realtà il suo capo, chi siano i suoi compagni d'affari e chi i suoi
concorrenti.<o:p></o:p></span></i></div>
</div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Bene. Come punto di partenza
direi che non c’è male, no?</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ora, fornisco io un nuovo
indizio: “Dio è morto”, diceva Nietzsche. “No, è solo emigrato”, risponde
Gaiman. Perché, Shadow e la non-morta Laura a parte, i personaggi del romanzo (Mister
Wednesday, il signor Ibis, Anansi, Chernobog, Bilquis, Mad Sweeney e una
girandola d’altri) non sono altro che divinità del Vecchio Mondo trapiantate e
sopravvissute nel Nuovo, ossia negli Stati Uniti. </span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span background-repeat:="" initial=""><b><i>« </i></b></span><i>Venendo in America la gente ci ha portato con sé. […] Siamo arrivati fin qui viaggiando nelle loro menti, e abbiamo radici. Abbiamo viaggiato con i coloni,
attraversato gli oceani, verso nuove terre. […] Ben presto la nostra gente ci
ha abbandonato, ricordandosi di noi soltanto come creature del paese d'origine,
creature che credevano di non aver portato nel nuovo mondo. I nostri fedeli
sono morti, o hanno smesso di credere in noi, e siamo stati lasciati soli,
smarriti, spaventati e spodestati, a cavarcela con quel poco di fede o
venerazione che riuscivamo trovare. […] Vecchi dèi, in questa nuova terra senza
dèi. <b>»</b></i></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span background-repeat:="" initial="">Sono esseri privi di punti di
riferimento, tali appaiono nel corso della narrazione, spesso incapaci di far
fronte al mutamento dei secoli e al fatto che la gente abbia smesso di credere
in loro. Provengono dai pantheon più diversi (norreno, africano, slavo, egizio,
irlandese, nativo americano, induista) e sono tutti molto interessati a Shadow,
per motivi che lui stesso ignora, che io non vi anticipo ma che verranno
chiariti nel corso della narrazione. Al seguito e per ordine di Wednesday, ha
inizio l’avventura di Shadow in giro per l’America, in un lunghissimo
vagabondare che lo porterà a toccare Illinois, Wisconsin, Missouri, Virginia e
Kansas, con un’unica missione: salvare i Vecchi Dèi. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La minaccia che incombe su di loro
e sul mondo intero, infatti, è nientemeno quella di una guerra: Nuovi Dèi hanno
invaso il mondo degli uomini, gli dèi della tecnologia, dei media, del denaro.
Sono quegli gli dèi a cui gli esseri umani ormai credono, e per i vecchi non
c’è più spazio.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Shadow partirà dunque per un
viaggio di cui ignora dapprincipio tutto quanto, la destinazione, lo scopo
ultimo; ma sarà proprio durante questo viaggio che raggiungerà la
consapevolezza delle sue vere origini, dei suoi poteri e del suo ruolo nella
stabilità dell’universo. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A fare da cornice ai capitoli
dedicati alla saga principale abbiamo dei pregevolissimi racconti brevi
dedicati all’arrivo delle varie divinità in America nel corso dei secoli,
racconti che si innestano alla saga principale tramite il signor Ibis, che è
colui che li compila.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
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<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non avendo io a disposizione un
trailer del libro, e nemmeno ahimè un trailer della serie tv HBO di prossima
produzione (si parlava addirittura di quest’anno), vi regalo un video di Neil
Gaiman che legge un estratto durante una convention a Mantova:</span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/R5mR6fZn60c?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Per quanto riguarda il mio
giudizio, comincio col dire che io adoro Neil Gaiman (ho pur detto che darei un
rene per avere la sua immaginazione, no?). E tuttavia ci sono libri che si
leggono in due giorni e libri che si leggono in venti. Io questo l’ho letto in
venti. Non tanto per una questione di pagine (sono poco più di cinquecento), ma
perché il buon Gaiman ha un difetto: <i>è
intrinsecamente lento. </i>E con questo non voglio dire che<i> </i>“American Gods” sia un brutto libro. “American Gods” è un buon libro,
di grande atmosfera, la cui struttura complessiva regge benissimo, e ha in
generale una compattezza narrativa invidiabile. Un <i>on the road </i>per le autostrade dell’America certamente atipico, che
non manca della giusta dose di suspence per quanto riguarda il destino di
Shadow. E dove sta il problema, allora? Il problema sta nel fatto che Gaiman,
quando ci si mette, riesce ad essere estremamente denso di particolari anche
irrilevanti. Per questo trovo che sia al suo massimo nei racconti e nei romanzi
che non superano le trecento pagine (vedi alla voce: “Nessundove”). <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ne segue che la narrazione è molto
rallentata, si supera la metà senza avere ancora la più vaga idea di dove
voglia andare a parare la faccenda, e gli indizi che vengono seminati e
raccolti pian piano creano sì un senso di aspettativa ma anche un sospetto: che
tutto si risolverà in una bolla di sapone. Si arriva alle ultime cento pagine
con tanta – forse troppa – carne al fuoco e il tremendo sentore che non sarà
mai cotta a puntino. Nel mio, caso, in effetti, non lo è stata: tanta
aspettativa e tanta attesa non per il finale col botto che mi aspettavo (e che
la vicenda avrebbe meritato) ma per una conclusione decisamente sotto tono e
sbrigata in troppo poche pagine. Neil, Neil, se soltanto avessi calibrato
meglio i tempi! Se soltanto avessi perso meno tempo dietro alle minuzie delle
sperdute cittadine americane! <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">… posto il fatto che, come ho
detto, a parte questa défaillance finale il romanzo si legge parecchio bene e
anche con una buona quota di interesse. Bisogna prenderlo con la dovuta calma e
pazienza, ecco tutto, e con la consapevolezza che <i>non </i>è (né vuole essere) un romanzo epico. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Menzione d’onore per i
racconti-cornice sull’arrivo degli dèi in America: eccezionali, lì ho ritrovato
davvero il Gaiman che amo.<o:p></o:p></span></span></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I dati del libro, per chi fosse
interessato all’acquisto:<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Titolo: “American Gods”<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
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<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Autore: Neil Gaiman<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Editore: Mondadori<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Pagine: 523<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span background-repeat:="" initial="">Prezzo: 11,00 </span>€<span background-repeat:="" initial=""> <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Che dire… la prima fatica si è
conclusa, spero che abbiate gradito! Se vorrete lasciarmi un feedback ne sarò
felice, e in ogni caso spero di ritrovarvi alla prossima recensione, fra una
settimana circa!<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span background-repeat:="" initial=""><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A presto! </span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<br />Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-557806384348492877.post-19636736279817190962013-01-24T08:58:00.002-08:002013-01-27T15:00:21.805-08:00Buonasera, bonsoir, good evening!<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Premetto che io sono un'assoluta capra in fatto di grafica, quindi mi attengo scrupolosamente alla versione base proposta da Blogger, in attesa di riuscire a modificare quella carta da parati lì dietro... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il blog qui presente, dall'eloquente titolo "Il Momento Letterario", <i>vorrebbe </i>essere un blog di recensioni (e spero proprio che lo sarà, in realtà). Nello specifico mi occuperò di recensioni di libri, eventualmente anche <i>fanfictions</i> e fumetti o comunque produzioni amatoriali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">... tra l'altro mi rendo conto solo adesso di aver fatto la maleducata: non mi sono presentata! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nome (o meglio, nickname): Vitani</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Età: 25 (ancora per poco, sigh)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Professione: studentessa universitaria (Facoltà di Lingue e Letterature Straniere)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Hobby: scrivere</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Su Facebook mi trovate <a href="http://www.facebook.com/pages/Vitani-EFP/197936130263555">qui</a>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E direi che per ora può bastare anche così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Un saluto a tutti quelli che passeranno da questa paginetta, una paginetta come tante altre, me ne rendo conto, ma confido che col tempo diventerà un posticino carino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A presto!</span></div>
Vitani Dayshttp://www.blogger.com/profile/09865869048404790743noreply@blogger.com0